AGI - Assicura che sul voto degli emendamenti FdI al decreto Green pass "tutti erano informati di tutto", garantisce di essere "pronto a discutere" e rivendica le scelte del suo partito: "Se alzare i toni ci permette di avere dei risultati, allora vuol dire che stiamo facendo il nostro mestiere". Matteo Salvini torna sulla polemica scatenata ieri dalla Lega, che alla Camera ha votato con Fratelli d'Italia dopo aver ritirato le sue proposte di modifica al provvedimento varato dal governo per fronteggiare l'emergenza sanitaria.
"Nessuna ambiguità", sottolinea in un'intervista al Corriere della Sera e, incontrando i cronisti al Salone del Mobile di Milano, annuncia di avere parlato stamattina al telefono con Mario Draghi. "Non risulta nessuna estensione del Green pass a tutti i lavoratori del pubblico e del privato, a differenza di quello che ho letto su qualche giornale. Questo mi conforta", dice riferendo del colloquio con il presidente del Consiglio.
"Escludo - aggiunge Salvini - che arrivi in discussione l'obbligo vaccinale. Siamo pronti a discutere di tutto, ma se qualcuno vuole inserire l'obbligo vaccinale deve anche inserire il risarcimento per eventuali danni. L'obbligo - avverte il leader della Lega - avrebbe il risultato contrario: spaventerebbe e aumenterebbe i dubbi".
L'obiettivo della Lega resta quello di "garantire salute e lavoro e penso - sono ancora parole di Salvini - che in queste ore si stia trovando una soluzione soddisfacente sui minorenni, sulle famiglie, sui tamponi gratuiti, sull'allungamento della durata del Green pass".
Nel centrodestra, Antonio Tajani si schiera in difesa dell'alleato, duramente criticato ieri dal segretario del Partito democratico: "Enrico Letta strumentalizza a fini elettorali" dice infatti il coordinatore nazionale FI. "Il Pd è in difficoltà, sa bene che il centrodestra è sempre più forte nel Paese e cerca di provocare danni a una sua componente. Questo però non aiuta la stabilità del governo", sostiene ancora.
"L'unità del centrodestra non si basa sulla durata del Green pass", dice ancora Tajani mentre Giuseppe Conte evita la polemica ma invita il partito di via Bellerio "a prendere una posizione chiara sul sostegno al completamento della campagna vaccinale", e i dem, con Walter Verini, tornano all'attacco: "Salvini e la Lega, fratelli-coltelli della Meloni, strizzano l'occhio ai no-vax, votano in Parlamento contro le scelte del governo di cui fanno parte, rischiando di indebolirlo. Se questa linea sciagurata prevalesse, l'Italia e le attività economiche rischierebbero il tracollo".
Duri anche da Leu: "La posizione della Lega sul Green pass filo no vax è un problema per la maggioranza che sostiene il governo Draghi. Salvini e i suoi non possono pensare di votare gli emendamenti dell'opposizione, che di fatto azzererebbero il Green pass con somma gioia dei no vax, senza che questo non crei problemi anche di coerenza rispetto alle decisioni prese in Consiglio dei ministri", commenta il capogruppo alla Camera, Federico Fornaro.
Il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri, invita infine Salvini a prendere una decisione: "Se pensa che questo governo stia facendo bene, allora non flirti politicamente con Meloni, che ritiene questo governo un disastro. Salvini non può fare il servitore di due padroni. Scelga dove stare".