AGI - "Gli ambiziosi traguardi che ci siamo prefissati nei piani di rilancio e resilienza non potranno essere raggiunti senza un responsabile sforzo, individuale e collettivo": è l'avvertimento lanciato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio in occasione del 65 anniversario della tragedia di Marcinelle e della 20 Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo.
La ripresa
"Oggi viviamo una nuova fase di ripresa e ripartenza", ha ricordato il Capo dello Stato, "l'Unione Europea - edificata sulla base di valori condivisi e di norme e istituzioni comuni - ha saputo trovare in sé energie per aiutare i popoli degli Stati membri nel difficoltoso cammino di uscita dalla pandemia, ma gli ambiziosi traguardi che ci siamo prefissati nei piani di rilancio e resilienza non potranno essere raggiunti senza un responsabile sforzo, individuale e collettivo".
I lavoratori italiani
Il presidente ha ricordato "la responsabilità esercitata dai tanti lavoratori italiani che hanno percorso le vie del mondo. Il mio pensiero più rispettoso e la vicinanza della Repubblica vanno oggi innanzitutto ai familiari di quanti hanno perso la vita sul luogo di lavoro, emblematicamente rappresentati dai parenti delle vittime di Marcinelle. Possa questo messaggio raggiungere tutti i nostri connazionali che si trovano all'estero per ragioni professionali, con sentimenti di viva riconoscenza per il loro contributo e il loro impegno".
Diritti e tutele
Mattarella ha sottolineato che "ricorre quest'anno anche il 75mo anniversario dalla stipula dell'Intesa Italo-Belga per l'approvvigionamento di carbone all'Italia distrutta dalla guerra. Dalle criticità di tale accordo, e da tragici eventi come quelli che si verificarono al Bois du Cazier, l'Europa ha appreso l'importante lezione di dover porre diritti e tutele al centro del processo di integrazione continentale".