AGI - Nuova polemica nel Movimento 5 stelle. Alessandro Melicchio ha votato con le opposizioni sulle pregiudiziali di costituzionalità della riforma della giustizia. Giuseppe Conte ha usato parole severe per commentare l'accaduto. "Non ha esercitato libertà di coscienza, ma libertà di incoscienza". Il leader in pectore del Movimento - sempre a quanto si apprende da chi ha partecipato all'assemblea congiunta dei parlamentari M5s - avrebbe anche detto che Melicchio "ha mancato di rispetto non a me, ma a chi si occupa di giustizia".
Sono in tutto 41 i deputati 5 stelle che non hanno partecipato al voto, senza essere in missione, sulle questioni pregiudiziali di costituzionalità. Anche se il deputato Luigi Gallo, che dai tabulati della votazione risulta assente, ha precisato di aver votato. Sono invece 13 gli assenti M5s 'giustificati' in quanto in missione.
Tra i non partecipanti al voto figurano l'ex sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi, l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio del governo Conte Riccardo Fraccaro, il capogruppo pentastellato in commissione Giustizia Eugenio Saitta, il presidente della commissione Affari Costituzionali Giuseppe Brescia. E ancora, Vittoria Baldino, Elisabetta Barbuto, Giuseppe Buompane, Francesca Businarolo, Cadeddu Luciano, Luciano Cantone, Luca Carabetta, Andrea Caso, Rosalba Cimino, Tiziana Ciprini, Valentina Corneli, Celeste D'Arrando, Daniele Del Grosso, Antonio Del Monaco, Federica Dieni, Mattia Fantinati, Marialuisa Faro, Conny Giordano, Giulia Grillo, Nicola Grimaldi, Angela Ianaro, Marianna Iorio, Gabriele Lorenzoni, Stefania Mammì, Maria Marzana, Angela Masi, Anna Laura Orrico, Paolo Parentela, Cosimo Pignatone, Roberto Rossini, Enrica Segneri, Davide Serritella, Patrizia Terzoni, Riuccardo Tucci, Gianluca Vacca, Giovanni Vianello. Numerose le assenze nel gruppo di Forza Italia, nel Misto e in Coraggio Italia. Risultano essere 12 assenti (su 93 totali) nel Pd. Infine, come detto, Melicchio, che ha votato a favore assieme alle opposizioni.
Il governo, attraverso il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà, ha posto la fiducia alla Camera sulla riforma della giustizia. La dichiarazione di D'Incà è stata abbastanza 'animata' visto che i deputati di l'Alternativa c'è hanno scelto quel momento per occupare i banchi del governo, protestando a gran voce contro la riforma della giustizia. Ripetuti gli inviti da parte del presidente della Camera, Roberto Fico, a sgomberare i banchi del governo, senza necessità di sospendere la seduta di fronte alla mini bagarre, ma disponendo comunque un 'cordone di sicurezza' di assistenti parlamentari intorno al ministro dei Rapporti con il Parlamento, in modo da consentirgli di porre la fiducia senza ulteriori intralci.
Lunedì, a partire dalle 20.45 circa, inizieranno le dichiarazioni di voto sulla fiducia. Ogni gruppo - ha stabilito la Capigruppo - avrà un'unica dichiarazione di voto sulle due fiducie e a seguire ci saranno due chiame con appello nominale per i due voti di fiducia. Nella seduta di martedì, dalle ore 9 inizierà l'esame degli ordini del giorno, con dichiarazioni di voto e voto finale a seguire. Il termine per la presentazione degli odg è stato fissato alle ore 14 di domani.