AGI - L'ambasciatore israeliano a Roma, Dror Eydar, ha spiegato lo stato dei rapporti tra il suo Paese e l'Italia in un'intervista a Libero Quotidiano: "I nostri popoli collaborano in molti settori. Le aziende hanno interessi economici comuni, ma la componente fondamentale resta l'amicizia".
"Un mese fa, al termine dell'esercitazione congiunta, i piloti militari israeliani mi hanno detto cose meravigliose sui loro colleghi italiani", ha raccontato il diplomatico, "e così anche nell'agricoltura, nella sanità, nella cybersecurity, nella ricerca. La prima visita ufficiale del nostro ministro degli Esteri, Yair Lapid, è stata qui. Abbiamo tante cose in comune".
"Una discrepanza"
"C'è una domanda che mi faccio. Perché noto una discrepanza tra questi rapporti così stretti e l'attitudine dell'Italia verso Israele nell'arena internazionale, a cominciare dall'Onu", ha detto Eydar.
"Io non capisco, noi non capiamo. Ogni anno sono adottate oltre 20 risoluzioni contro Israele, non c'è altra nazione che riceva un simile trattamento. Tutti sanno che le decisioni dell'Onu contro Israele sono un teatro dell'assurdo, eppure tutti, Italia inclusa, partecipano alla scena".
E' accaduto anche di recente, dopo l'operazione a Gaza: "E' stata l'operazione di uno Stato democratico contro Hamas, organizzazione terroristica di stampo nazista. Eppure il Consiglio per i diritti umani dell'Onu ha varato una risoluzione per investigare su Israele, accusandolo di avere commesso 'crimini di guerra'. Senza dedicare una parola ai quattromila razzi lanciati contro Israele. E l'Italia si è astenuta, mettendo così Israele e Hamas sullo stesso piano".