AGI - Dopo lo scontro al calor bianco delle settimane scorse con Beppe Grillo e la tregua siglata a Bibbona con il fondatore e garante del M5S, Giuseppe Conte torna in campo. L'ex premier, che ha presentato lo Statuto del Movimento che sarà votato il 2 e 3 agosto dalla base pentastellata, domani vedrà il presidente del Consiglio Mario Draghi, per affrontare i temi principali dell'agenda politica, a cominciare dalla riforma della giustizia.
Conte proverà a blindare i cavalli di battaglia del M5S come il reddito di cittadinanza ,che diverse forze politiche della maggioranza, a cominciare dalla Lega di Matteo Salvini, vorrebbero cancellare. Ma è il nodo giustizia che il presidente in pectore del Movimento metterà sul tavolo nel suo faccia a faccia con il premier. Conte punta ad aprire un confronto sulla riforma Cartabia che cambia il processo penale e che non piace all'ex presidente del Consiglio e a buona parte della base parlamentare pentastellata che fa riferimento allo stesso Conte.
I contatti con Letta
Il neo leader del M5S negli ultimi giorni avrebbe avuto diversi contatti telefonici con il segretario del Pd, Enrico Letta, proprio per cercare nel capo dei Dem una sponda per modificare la riforma del processo penale in Parlamento. e da parte di Letta un'apertura è arrivata.
Letta premette che la riforma della giustizia è "giusta e necessaria". "Dopo molti anni si va finalmente nella direzione di superare lo scontro politico tra giustizialismo e finto garantismo che ha tenuto in ostaggio il Paese troppo a lungo. Ma proprio perche' e' di importanza strategica - aggiunge - penso che il Parlamento abbia il diritto, direi il dovere, di contribuire a migliorarla" a patto "di non stravolgerne l'impianto". Letta dice di avere totale fiducia nella ministra e "se vogliamo affrontare il percorso in modo ordinato occorre affidare a lei il volante, la guida di questo confronto nelle Camere".
Il Pd "lavora molto bene con Draghi, cosi' come ha lavorato bene con Conte, con il quale vogliamo costruire un'alleanza solida", chiosa Letta che lancia un invito sponda anche a Matteo Renzi e dice di essere disponibile a lavorare affinché Iv faccia parte dell'alleanza di centrosinistra.
Tondi diversi da Renzi
Ma da parte renziana, sul fronte giustizia, i toni sono diversi: la riforma Cartabia, dice lo stesso Renzi intervistato dalla Stampa, "non risolve tutti i problemi della giustizia", ma "è il primo passo" e "ci allontana da quello scandalo che era il governo della giustizia da parte del peggior Guardasigilli della storia, Alfonso Bonafede, che, assieme a Conte, è il responsabile politico di cio' che è accaduto nelle carceri nel terribile 2020" e "di quell'assurdita' che è il processo senza fine". Ogni giorno che passa "il governo Draghi è piu' forte - conclude Renzi - e il Movimento Cinque stelle è piu' debole. Sono incerti e divisi", conclude.