AGI - 'Caos calmo' nel Movimento 5 stelle dove si aspettano le decisioni di Giuseppe Conte che, si continua ad assicurare, parlerà solo lunedì. In realtà, le voci di dentro raccontano un ribollire di ansie e tensioni nonostante stavolta le chat restino silenti.
La telefonata Conte-Grillo
Una telefonata tra l'ex presidente Consiglio, Giuseppe Conte, e il Garante del Movimento Cinque Stelle, Beppe Grillo, non è servita a colmare le distanze che si sono venute a creare negli ultimi giorni fra i due e che riguardano, in particolare, la bozza di nuovo statuto predisposta da Conte. Stando a quanto riferisce chi parlato con l'ex premier, i nodi restano "tutti sul tavolo".
Molla, non molla?
I pontieri sono al lavoro e tanti chiedono, e sperano, che l'ex premier non obblighi a scegliere tra lui e Beppe Grillo.
Del resto l''Io sto con Grillo' diventa plastico nella foto di gruppo di alcuni senatori che giovedì scorso, quando il Garante è arrivato a Roma, si sono fatti immortalare con lui. Perchè chi nel Movimento si è messo contro 'Beppe', sottolineano fonti qualificate, non ha avuto gran fortuna: come in Conclave, se chi entra Papa esce cardinale in questo caso si rischia un ulteriore downgrade.
Così, se da un lato c'è chi consiglierebbe a Conte un 'avanti tutta', perchè cedere alle richieste di Grillo significherebbe 'perdere la faccia' dopo il disco verde ottenuto dallo stesso cofondatore sulle mani libere per la rifondazione del Movimento, dall'altro c'è chi spinge per una soluzione di mediazione, perchè altrimenti ci perderebbero tutti e due i contendenti. E in caso di scissione non è detto che l'ex presidente del Consiglio possa avere con sè la maggior parte dei gruppi.
Nel frattempo, Grillo e Conte non si sono sentiti, si assicura, mentre è Luigi Di Maio a insistere per l'unità: "Il Movimento 5 stelle è una splendida comunità. Insieme abbiamo affrontato diverse fasi, anche le più difficili e complicate, ma le abbiamo sempre superate usando testa e cuore. Diamo il massimo e restiamo uniti. Il bene che tutti vogliamo al Movimento è il pilastro su cui fondare le nostre decisioni. Mettiamocela tutta".
Sul tavolo - pur considerando che nessuno conoscerebbe la nuova bozza di Statuto messa a punto da Conte - peraltro restano due temi importanti: il primo sarebbe la diversità di vedute tra Conte e Grillo sul sostegno a Draghi, con il secondo più favorevole. Poi c'è il tetto dei due mandati: Grillo ha annunciato che voteranno gli iscritti, ma la questione resta un nodo non sciolto.
Aspettando che Conte indichi la strada che vuole seguire, insomma, il Movimento 5 stelle sembra essere a un vero e proprio bivio. Chi sa se ancora una volta funzionerà l'effetto 'araba fenice', evocata ancora da Di Maio nel febbraio scorso al termine di un vertice romano con Grillo e gli altri big del Movimento, quando l'ex premier accettava la sfida