AGI - E' necessario aprire una fase di riforme che metta fine "alla barbarie del giustizialismo". A dirlo è la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, in una intervista a La Stampa, in cui si dichiara "sgomenta" per le vicende del Csm e esorta le forze politiche al “senso di responsabilità”
"L’Italia oggi più che mai ha bisogno di riforme che possano ammodernare il Sistema Paese, renderlo competitivo e in grado di affrontare le sfide di una società e di un’economia globale sempre più evoluta", sottolinea Casellati.
Sulla giustizia a suo avviso "da troppo tempo nel nostro Paese si assiste ad un vero e proprio cortocircuito mediatico-giudiziario". "I processi prima che nei tribunali vengono celebrati sulle pagine dei giornali, in televisione, nelle piazze e ultimamente anche a colpi di post sui social. Il tema della giustizia non può essere ridotto a una guerra tra opposte “tifoserie”. Mi auguro che una volta per tutte possa aprirsi una fase di riforme che metta fine a questa barbarie".
"Le vicende che da tempo interessano il Csm e più in generale la magistratura mi lasciano sgomenta", aggiunge, "a mia esperienza al Csm è stata positiva, perché l’ho vissuta con una forte volontà di innovazione e di riforma. Tant’è che proprio al Csm, nel luglio 2016, in una seduta plenaria, ho proposto il sorteggio dei magistrati da candidare al Csm. Questa, a mio parere, è l’unica riforma compatibile con la Costituzione che può arginare la deriva correntizia".
La difesa sui voli di Stato
Nell'intervista la presidente torna sulla vicenda dei voli di Stato. "Io non ho violato nessuna legge. Quanto alle valutazioni di opportunità, non sono io a decidere della mia sicurezza personale e sanitaria tant’è che, fino a quando mi è stato consentito prima del Covid, da marzo 2018 a maggio 2020, ho viaggiato, anche per le missioni istituzionali all’estero, in treno o in voli di linea. Tutto qua, con due precisazioni. È falso che abbia effettuato 124 voli di Stato in meno di un anno. E sono false le notizie sui costi, peraltro equivalenti a quelli per l’acquisto dei biglietti di treno ed aereo per me e per la mia scorta. È tutto documentato".
"I giornalisti - sottolinea - devono rendersi conto che la gogna mediatica ha da sempre prodotto odio e violenza. È successo anche a me con le minacce di morte dopo l’articolo di un importante quotidiano che rispetto per la sua storia, ma che in questo caso non ha letto bene norme e dati sui voli di Stato".