AGI - Non è, ancora, la normalità tanto agognata. Neanche quest'anno c'è la parata militare ai Fori imperiali ma il 'formato' di questa Festa della Repubblica assomiglia sempre più a quello cui eravamo abituati. E la gente dietro le transenne nel percorso tra il Quirinale e l'Altare della Patria, il saluto che rivolgono al corteo di auto del Presidente della Repubblica, testimonia quella voglia di normalità che contrassegna questa ricorrenza.
Ormai negli archivi l'immagine - iconica, come si usa dire - di Sergio Mattarella solo sulla scalinata del Vittoriano, anche se si trattava del 25 Aprile dello scorso anno, oggi, come era accaduto anche nel 2020, le alte cariche dello Stato celebrano la Festa della Repubblica insieme al Capo dello Stato proprio ritrovandosi al monumento al Milite Ignoto. E consueto, e atteso, resta il doppio sorvolo delle Frecce Tricolori, sempre più momento unificante.
Non c'è, si diceva, la parata militare ma, sempre quanto alla forza dei simboli, il Quirinale apre il suo Cortile d'Onore. In attesa del discorso di questa sera, è al messaggio al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo Vecciarelli, che Mattarella affida le sue parole, per segnalare che "la Repubblica, in questi anni, ha rafforzato costantemente il proprio prestigio con una autorevole partecipazione alle Organizzazioni internazionali, dalle Nazioni Unite, all'Alleanza Atlantica, alla Unione europea, di cui è stata fondatrice ed è convinta e attiva sostenitrice" e che "a questo sforzo hanno contribuito in maniera significativa le Forze Armate, legate alle Istituzioni della Repubblica e alla sua Costituzione dallo speciale giuramento di fedelta'".
"Ad esse - sottolinea dunque - va la riconoscenza del Paese per la dedizione al servizio e il valore dimostrati anche nella complessa e delicata situazione emergenziale che minaccia la nostra salute, il nostro benessere e il libero esplicarsi delle nostre esistenze". "Rinnovo, con particolare commozione, la gratitudine del popolo italiano a tutti coloro che hanno sacrificato la propria vita per l'Italia e alle loro famiglie costrette a convivere con un dolore incolmabile", dice ancora il Capo dello Stato.
E ripresa e fiducia sono la cifra ricorrente nei messaggi dei rappresentanti delle istituzioni e dei leader politici. "Il voto per la Repubblica consentì all'Italia di intraprendere il percorso della democrazia, del progresso sociale, dello sviluppo. Un passaggio storico tanto atteso e fondamentale per tutti i cittadini duramente provati da una stagione di guerre e dalla dittatura. Un patto di cittadinanza sancito dal suffragio universale che, per la prima volta, includeva in maniera completa il voto femminile. Gli italiani e le italiane, insieme, per una nuova Italia. Da allora il processo di crescita e consolidamento della democrazia non si è mai interrotto e ha superato altre terribili prove, come la sfida del terrorismo", dice ancora Mattarella.
"I diritti e le libertà di cui godiamo oggi sono stati acquisiti al termine di un processo complesso e travagliato, attraverso le mediazioni tra posizioni politiche e ideali di orientamento diverso che seppero però trovare un punto di equilibrio, agendo come un'unica comunita' e così contribuendo a rafforzarne lo spirito", rileva invece Roberto Fico. "Quel nobile compromesso, che è alla base della nostra Repubblica, deve guidarci nella difficile fase che attraversiamo - è il richiamo del presidente della Camera - nella ricerca di concordia e coesione, abbandonando le logiche di parte senza per questo rinunciare alla tensione ideale delle proprie posizioni ma ricordando che davanti agli interessi individuali c'è sempre come unico obiettivo l'interesse generale".
"Ci siamo regalati la Costituzione più bella al mondo", dice Elisabetta Casellati. "Abbiamo scommesso sul boom economico, sulle nostre eccellenze produttive, sulle straordinarie bellezze della nostra penisola. In questi 75 anni siamo diventati una grande nazione, che ha saputo tingere di bianco rosso e verde tutte le sue molteplici identità. E che con questi stessi colori sa conquistare ogni giorno importanti traguardi internazionali", riprende il presidente del Senato.
Giorgia Meloni augura buona Festa della Repubblica "a tutti coloro che credono in una patria libera, democratica e sovrana". "Grazie a tutte le italiane e a tutti gli italiani, di nascita o di adozione, per aver tenuto duro, lottato e sofferto in questi mesi", scrive su Facebook Matteo Salvini: polo bianca con le insegne tricolori del Coni, il leader della Lega aggiunge: "Ora il peggio è passato, torniamo a guardare al futuro col sorriso nel nome del lavoro e delle libertà ritrovate. Mai mollare!".
"Il 2 giugno - parole di Giuseppe Conte - è una data che deve insegnarci, oggi come allora, che è sempre tempo di ripartire. A patto di avere cura tutti insieme della 'res publica'".
"Viva la Repubblica. Viva l'Italia che riparte unita. Prendiamo esempio da allora", è l'auspicio che il segretario Pd, Enrico Letta, affida a Twitter.