AGI - Grandi manovre nella politica calabrese in vista delle elezioni regionali d'autunno. La distanza dall'appuntamento con il ritorno anticipato alle urne dopo la prematura scomparsa della governatrice Jole Santelli non ferma gli schieramenti, che continuano a lavorare per definire candidature e perimetro delle alleanze. Il quadro generale resta ancora incerto anche se in questa settimana potrebbe registrare significative schiarite, con le coalizioni pronte a stringere i tempi per non allungare oltremisura l'impasse.
Nel campo del centrosinistra il dibattito ha subito una decisa impennata dopo la mossa della sottosegretaria per il Sud, Dalila Nesci, parlamentare del Movimento 5 Stelle, che in un'intervista al "Corriere della Sera" ha definito le Regionali in Calabria come un laboratorio per l'alleanza M5S-Pd, dicendosi disponibile anche a partecipare a primarie di coalizione e puntando a far uscire allo scoperto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, candidato alla presidenza della Regione Calabria con un polo civico.
De Magistris ha respinto la proposta delle primarie, che invece è stata raccolta dall'altro candidato governatore in campo già da un paio di mesi, Nicola Irto, indicato dal suo partito, il Pd, e ora pronto a partecipare alle consultazioni di coalizione per allargare la platea dello schieramento.
Il no di de Magistris
Secondo molti analisti politici, ci sono davvero tutte le condizioni per costruire, anche in Calabria, un'intesa tra Pd e M5S, anche se una parte della base dei pentastellati continua a manifestare perplessità per questo approdo guardando invece con più interesse al progetto politico di De Magistris. Le distanze tra il sindaco di Napoli e il centrosinistra comunque restano enormi, al momento incolmabili soprattutto per l'irriducibilità a qualsiasi ipotesi di dialogo dimostrata da de Magistris, che nel frattempo ha salutato l'ingresso ufficiale, nella sua coalizione, dell'ex sindaco di Riace e simbolo delle politiche di accoglienza e integrazione dei migranti, Mimmo Lucano, che alle Regionali guiderà la lista "Un'altra Calabria è possibile".
A fronte di un centrosinistra che resta diviso e probabilmente si presenterà diviso in autunno, c'è un centrodestra che alle regionali si schiererà nella sua configurazione classica, anche se pure in questo campo non mancano le fibrillazioni. In virtù di un accordo di coalizione, la scelta del candidato governatore spetta a Forza Italia, che, attraverso il suo leader Silvio Berlusconi, ha già da tempo indicato il capogruppo azzurro alla Camera, Roberto Occhiuto, ma sul suo nome non c'è ancora una pronuncia ufficiale degli alleati, demandata al tavolo nazionale con i big della Lega Matteo Salvini, e di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.
L'indicazione di Occhiuto viene ritenuta scontata da molte fonti del centrodestra, ma potrebbe essere messa in discussione se nella definizione delle candidature per le grandi città il gioco dei veti e controveti nella coalizione dovesse determinare una rivisitazione degli equilibri tra i partiti. Sotto questo aspetto, comunque, novità sulla “pratica Calabria” potrebbero arrivare dall'odierno vertice del centrodestra.
Nel Centrodestra Occhiuto in pole position
A fronte di un centrosinistra che resta diviso e probabilmente si presenterà diviso in autunno, c'è un centrodestra che alle Regionali si schiererà nella sua configurazione classica, anche se pure in questo campo non mancano le fibrillazioni. In virtù di un accordo di coalizione, la scelta del candidato governatore spetta a Forza Italia, che, attraverso il suo leader Silvio Berlusconi, ha già da tempo indicato il capogruppo azzurro alla Camera, Roberto Occhiuto, ma sul suo nome non c'è ancora una pronuncia ufficiale degli alleati, demandata al tavolo nazionale con i big della Lega, Matteo Salvini, e di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni.
L'indicazione di Occhiuto viene ritenuta scontata da molte fonti del centrodestra, ma potrebbe essere messa in discussione se nella definizione delle candidature per le grandi città il gioco dei veti nella coalizione dovesse determinare una rivisitazione degli equilibri tra i partiti. Sotto questo aspetto, comunque, novità sulla “pratica Calabria” potrebbero arrivare dall'odierno vertice del centrodestra.