AGI - Si consuma lungo l'asse Ischia-Riace il nuova botta e risposta tra il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ed il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Tema dello scontro politico, ancora una volta, la situazione dei conti della città partenopea.
Il governatore: "Il Comune di Napoli ha realizzato il più grande disastro amministrativo d'Italia. Un disastro di 5 miliardi di euro di debiti, una finanziaria di un Paese". Sull'ipotesi di approvare una norma per salvare le amministrazioni in difficoltà, De Luca si dice favorevole, purché "chi ha la responsabilità del debito accumulato se ne vada a casa, purché per una volta in Italia siano individuate le responsabilità, sia per rispettare gli amministratori che hanno fatto il proprio dovere e non hanno perso dieci anni a fare demagogia, sia per tutelare i cittadini che rischiano di pagare le conseguenze dei disastri amministrativi".
De Luca tiene infatti a distinguere il problema generale che riguarda i Comuni d'Italia che sono in difficoltà dal "problema specifico che riguarda il disastro di Napoli" che, ricorda, "ha già avuto 220 milioni nel 2013, ha già avuto respiro da parte dello Stato". Il presidente della Regione collega la difficoltà che il centrosinistra sta avendo a trovare un candidato alle Comunali con il problema delle casse comunali.
"Era noto a tutti che abbiamo avuto la presentazione di bilanci chiaramente falsi per ragioni di opportunismo politico generale e si e' fatto finta di non vedere - sottolinea infine De Luca - adesso purtroppo c'è gente che di fronte a questo disastro finanziario ci pensa trecento volte prima di candidarsi perché sa bene che non potrà muovere neanche una foglia".
Dalla Calabria, dove da settimane è impegnato in campagna elettorale come candidato alla presidenza nelle prossime consultazioni, de Magistris, contattato dall'AGI, replica: "Quanto afferma De Luca è completamente falso. Ho ereditato una città in dissesto dal suo partito, che ha governato per tanti anni, con i rifiuti al primo piano e mortificata dalla politica. Lascio una città sicura sotto il profilo finanziario, nonostante un miliardo e mezzo di tagli da parte dei governi che si sono succeduti e che, come ha dichiarato di recente anche il presidente dell'Anci, Decaro, hanno prodotto leggi che hanno messo il piombo sui Comuni italiani".
"Ho preso delle partecipate al collasso - dice ancora de Magistris - che ora sono tutte in sicurezza; non ho licenziato nessuno ed ho assunto centinaia di precari che erano al guinzaglio della politica; non ho privatizzato nessun servizio garantito dalla Costituzione. Ho anche applicato il referendum sull'acqua pubblica, con un attivo dei conti". Secondo de Magistris, inoltre, "in questi anni, nella città di Napoli, sono cresciuti la cultura e il turismo. Tutto questo senza nessun aiuto da perte di De Luca o di altre istituzioni. Lascio con la schiena dritta - afferma - senza aver fatto compromessi né con la camorra né con affaristi. Pensasse a fare il presidente, De Luca. Se ci sono personaggi che non hanno coraggio e passione per candidarsi, fatti loro. Per fare il sindaco - conclude - ci vogliono cuore e coraggio".