AGI - Le amministrative hanno fatto segnare uno stallo nel percorso verso la costruzione del nuovo campo di centrosinistra. Ma ciò non significa che questo percorso non debba riprendere: su questo Giuseppe Conte, Enrico Letta e Roberto Speranza si mostrano fiduciosi. I due segretari di Pd e Articolo Uno e il leader in pectore dei Cinque Stelle intervengono all'assemblea nazionale di Articolo 1, alla quale partecipano anche Elly Schlein e Mattia Santori che offre l'occasione per fare il punto sulla "fase politica".
Per Conte, "tutti i passi importanti che abbiamo compiuto hanno avuto la loro base nella salda collaborazione tra M5s, Pd e Leu". Un percorso che "non può essere messo da parte, dobbiamo continuare a lavorare, darci un orizzonte di senso". L'orizzonte non può essere, per ammissione di Enrico Letta, quello dell'autunno: i giochi delle alleanze alle prossime amministrative sono fatti. Ma la politica, osserva il segretario dem, non pretende "di risolvere tutti e problemi immediatamente".
Meglio guardare alle prossime politiche, quindi, che poi sono l'obiettivo dichiarato di Letta. "Io sono convinto che saremo insieme alle prossime elezioni politiche, lavoreremo in questi mesi per arrivare a quello", afferma Letta che, tuttavia, non accantona del tutto il dossier alleanze alle prossime amministrative.
"Ci sono delle difficoltà in alcune città. Ma dobbiamo tenere presente che la legge elettorale è a due turni e che dobbiamo fare bene questo percorso, conoscendo i problemi, facendocene carico in una logica di convergenza, senza immaginare di risolvere immediatamente i problemi che non sono risolvibili".
Su questo è più esplicito Roberto Speranza che chiede un accordo "a scatola chiusa" sui ballottaggi. Insomma, "qualunque sia il candidato della 'nostra famiglia' a passare il turno, lo si sostiene insieme", è il ragionamento del ministro della Salute che, tra l'altro, lancia un assist al segretario dem chiedendo al suo partito di partecipare alle Agorà democratiche che avranno inizio a luglio e si concluderanno a dicembre, con l'obiettivo di preparare il percorso per le politiche, aprendo il partito alla società civile, alle realtà territoriali oltre che alle forze politiche che condividono gli stessi valori e le stesse aspirazioni del Pd.
"Se le agorà di Enrico Letta sono il tentativo di ricostruire un pensiero, di ricostruire un partito, io penso che dobbiamo starci, con le nostre idee. Chi è convinto delle sue idee non deve mai avere paura. Articolo Uno è nato per ricostruire", dice Speranza. Un campo che sia alternativo alle destre, "unite alle amministrative, ma divise al centro: il contrario di quanto accade al centrosinistra", osserva Arturo Scotto.
Una strategia che consente a Matteo Salvini di stare al governo e, contemporaneamente, agire come fosse all'opposizione. Un atteggiamento che si è manifestato anche oggi con una doppia intervista ai quotidiani in cui, da un lato, il leader della Lega avverte Draghi sulla mission 'limitata' del suo governo, escludendo che si possa procedere con le riforme; dall'altra 'candida' lo stesso Draghi alla Presidenza della Repubblica. Ce n'e' abbastanza per far sospettare al segretario della Cgil, Maurizio Landini, che dietro alle parole di Salvini ci sia un piano ben preciso: "Io ho letto le dichiarazioni del leader della Lega. Ho letto due cose: che non si possono fare le riforme e che è pronto a votare Draghi presidente della repubblica. Mi sembra, mettendo insieme le cose, che abbia una idea della durata della legislatura, non capisco che cosa vuol fare".
Enrico Letta è più netto: "Se quella è l'intenzione con la quale Salvini è al governo, per quanto ci riguarda credo che le strade debbano divergere al più presto. Salvini dice che non si fanno le riforme. Allora tiri le conseguenze ed esca dal governo", dice il segretario dem.