AGI - Raccontano che Matteo Salvini sia rimasto favorevolmente impressionato dall'sms ricevuto da Virginia Raggi. La sindaca di Roma gli ha inviato un breve testo ieri sera per manifestargli solidarietà per le minacce subite sui social in merito alle sue posizioni pro-Israele. Ma, nel giorno del non luogo a procedere per il caso Gregoretti deciso dal gup di Catania, il segretario leghista ha apprezzato in particolar modo la presa di posizione di Raggi (che in genere non risparmia da attacchi politici) perché è stata l'unica esponente della "sinistra" - categoria sotto la quale Salvini ormai accorpa gli alleati di governo di Pd, M5s e Leu - a chiamarlo in queste ore e ad "andare al di là delle polemiche".
Il segretario leghista non andrà a processo per il caso Gregoretti e le uniche chiamate ricevute, al di fuori del suo partito, sono quelle degli alleati di centrodestra Silvio Berlusconi e Antonio Tajani di Forza Italia, Giorgia Meloni di FdI e il leader di Cambiamo, Giovanni Toti.
"Silenzio assordante da sinistra", commenta Salvini. In effetti non si registrano reazioni di alcun esponente di Pd, M5s o Leu alla decisione del gup sul caso Gregoretti, per il quale i partiti di centrosinistra avevano votato l'autorizzazione a procedere contro il capo della Lega, nel febbraio del 2020.
"Purtroppo non ho ricevuto alcuna telefonata dalla sinistra. Non me le aspettavo per il processo ma almeno per le minacce di morte sì", commenta il segretario leghista. "Eccezione l'sms di Raggi", fa notare.
"Mi sono arrivati tanti messaggi. Ho sentito Berlusconi ad esempio, ma anche Meloni, Toti e Tajani - conferma Salvini -. Il Cavaliere non sta non benissimo ma ne uscirà, ovviamente, da guerriero qual è", aggiunge. Letta le ha mandato un messaggio? "Devo dire che stimavo Enrico Letta quando stava a Parigi, l'incontro ravvicinato me lo ha fatto scadere: ormai è una provocazione quotidiana, è ossessionato dalla Lega".
Una nota del partito definisce "affettuosa" la telefonata con Berlusconi, ancora ricoverato al San Raffaele di Milano. "Bene la decisione di non rinviare a giudizio Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti. Quanto accaduto è stato una conseguenza di scelte politiche insindacabili", dice il cocordinatore nazionale di FI, Tajani.
"Con maggiore solidarietà europea nella gestione dei migranti si eviterebbero processi di questo tipo, le cui spese ricordiamo sono a carico dei contribuenti". "Con la sentenza di non luogo a procedere emessa dal Gup di Catania sul caso Gregoretti viene sancito che non c'è stato nessun sequestro di persona e che l'allora ministro dell'Interno ha solo adempiuto al dovere che il suo incarico gli imponeva: difendere i confini", sottolinea Meloni.
"Sono felice per Matteo Salvini e a lui va ancora una volta la vicinanza di Fratelli d'Italia". "Oggi dovrebbero nascondersi alcuni esponenti grillini che hanno negato la verità e tentato di riversare - per puro tornaconto personale - su Salvini responsabilità da ascrivere semmai all'intero governo Conte I", sostiene il capogruppo di FI alla Camera, Roberto Occhiuto. "Noi, da garantisti e liberali, non abbiamo mai avuto dubbi sulla buona fede e sulla bonta' delle scelte dell'allora ministro dell'Interno. Qualcuno, invece, dovrebbe semplicemente chiedere scusa".