AGI - Il governo ha "un profondo rispetto per il Parlamento", ma "i tempi sono stretti" ed era necessario approvare il piano di ripresa e resilienza "entro il 30 aprile, perché questo ci permette di avere accesso ai fondi europei il prima possibile". In ogni caso, "il contributo delle Camere è solo all'inizio". Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella replica alla Camera alla presentazione del Recovery plan italiano, risponde alle critiche dell'opposizione che accusa l'esecutivo di avere dedicato poco tempo alla discussione parlamentare del documento. In vista del Consiglio dei ministri che mercoledì o giovedì licenzierà il testo che sarà mandato a Bruxelles, Draghi ritorna su molti dei rilievi sollevati ieri dai deputati.
A partire dalla cosiddetta 'governance' del recovery, cioé chi e come gestirà i fondi del piano. "Non c'è lo Stato contro gli enti locali - dice Draghi, - questa sfida si vince insieme". Il governo del Piano, "sarà definito in un provvedimento normativo che sarà adottato a breve", annuncia il premier.
Quanto "alle critiche che sono arrivate circa le poche risorse ai giovani, le donne lavoratrici, il Sud e le infrastrutture digitali", Draghi risponde che "questo Piano prevede stanziamenti molto corposi, che permettono investimenti che sarebbero stati impensabili fino a poco tempo fa": "4,6 miliardi per gli asili nido e le scuole d'infanzia per creare circa 230.000 nuovi posti destinati ai bambini più piccoli, e si tratta di una stima prudenziale", 82 miliardi, ovvero il 40% delle risorse per il Mezzogiorno, "ben più del Pil e della popolazione del meridione d'Italia".
Draghi replica con le cifre del Piano alle richieste dei parlamentari, assicura che 6,31 miliardi andranno per le reti ultraveloci, la banda larga e il 5G, "con l'obiettivo di portare entro il 2026 reti a banda ultralarga ovunque senza distinzioni territoriali ed economiche", aggiunge che ci saranno i fondi sufficienti per la transizione 'verde', annuncia "investimenti per oltre 15 miliardi" sull'alta velocita', come per la linea ad Alta Velocita' Salerno-Reggio Calabria, "dove i treni potranno viaggiare a 300 km all'ora. Con questi investimenti, ci si mettera' lo stesso tempo da Roma a Torino e da Roma a Reggio Calabria", mentre per gli interventi ferroviari al Nord "sono destinati 8,6 miliardi".
E ancora 3,6 miliardi sullo sviluppo dell'idrogeno, "dato significativamente superiore ai 2 miliardi della Francia e all'1,6 miliardi della Spagna". E sul superbonus, tema di scontro politico nella maggioranza, Draghi annuncia: "l'ecobonus tira poco perché le procedure sono troppo complesse. Entro il mese di maggio con un decreto interveniamo con importanti semplificazioni per far si' che la gente lo possa usare", dice il premier raccogliendo un applauso dell'Aula.
Draghi torna infine sulle riforme che saranno richieste per dare piena attuazione al Piano e ricevere i fondi dalla Ue: dopo il passaggio dedicato ieri alla giustizia e alla pubblica amministrazione, il premier cita oggi quella del fisco, "tra le azioni chiave per dare risposta alle debolezze strutturali del Paese. Per riformare il sistema fiscale è auspicabile una ampia condivisione politica. Il Governo si è impegnato a presentare una legge delega entro il 31 luglio 2021", conclude.
Al Sud il 40% dei fondi, più di Pil e popolazione
"Al Sud andrà circa il 40% delle risorse che possono essere ripartite con il criterio del territorio, ovvero circa 82 miliardi di euro". Lo ribadisce il presidente del Consiglio, Mario Draghi, secondo cui "è una cifra più alta della quota della popolazione residente al Sud (34%), e molto più alta della quota di prodotto interno lordo (22%)".
Durante il suo intervento di replica alla Camera, Draghi ha aggiunto che "alcune missioni del Piano prevedono poi investimenti in quote ancora maggiori: Penso ad esempio alla Missione 3, Infrastrutture per la Mobilita' Sostenibile, dove arriva al 53%, o alla Missione 4, Istruzione e Ricerca, dove tocca il 46%. Inoltre, oltre il 45% degli investimenti nella connettività a banda ultralarga si svilupperà nelle regioni del Sud.
Ok della Camera alla risoluzione di maggioranza, FdI si astiene
Via libera della Camera alla risoluzione di maggioranza sul Pnrr e le comunicazioni del premier Mario Draghi. FdI si e' astenuta. I voti favorevoli sono 442, 51 gli astenuti e 19 i voti contrari.
L'Aula della Camera ha poi respinto la risoluzione di FdI e, votando per parti separate, la risoluzione di L'Alternativa c'è. Su entrambe il governo aveva dato parere contrario.
La risoluzione di maggioranza approvata da Montecitorio contiene due impegni al governo: "A trasmettere il Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Commissione europea" e a "assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento, nonché la leale collaborazione con le Regioni e gli Enti Locali nelle fasi successive del Pnrr e la trasmissione della necessaria documentazione relativa al conseguimento dei traguardi e degli obiettivi intermedi contenuti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, in modo da consentire al Parlamento di monitorare l'attuazione e l'impatto dei singoli interventi, il rispetto dei tempi e degli obblighi di risultato previsti dal regolamento Ue 2021/241".