AGI - Mario Draghi presenta il Recovery plan alla Camera. "Sbaglieremmo tutti a pensare che" sia solo un insieme di progetti, dice, "tanto necessari quanto ambiziosi, di numeri, obiettivi e scadenze. Metteteci dentro le vite degli italiani, le attese di chi ha sofferto la pandemia, l'aspirazione delle famiglie, le giuste rivendicazioni di chi non ha un lavoro o di chi ha dovuto chiudere la propria territori, l'ansia dei territori svantaggiati, la consapevolezza che l'ambiente va tutelato. Nell'insieme dei programmi c'è il destino del Paese, la sua credibilità".
"Ritardi e inefficienze" del Pnrr "peseranno sulle nostre vite e forse non ci sarà la possibilità di rimediare".
"Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha tre obiettivi principali" ha detto il premier, "Il primo, con un orizzonte temporale ravvicinato, risiede nel riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica. La pandemia ci ha colpito piu' dei nostri vicini europei. Abbiamo raggiunto il numero di quasi 120.000 morti per il Covid-19, a cui si aggiungono i tanti mai registrati. Nel 2020 il Pil è caduto dell'8,9 per cento, l'occupazione è scesa del 2,8 per cento, ma il crollo delle ore lavorate è stato dell'11 per cento, il che dà la misura della gravità della crisi".
"I giovani e le donne hanno - sottolinea Draghi - sofferto un calo di occupazione molto superiore alla media, particolarmente nel caso dei giovani nella fascia di età 15-24 anni. Le misure di sostegno all'occupazione e ai redditi dei lavoratori hanno notevolmente attutito l'impatto sociale della pandemia. Tuttavia, l'impatto si è sentito soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione", ha detto il premier.
"Tra il 2005 e il 2019, il numero di persone sotto la soglia di povertà assoluta è salito dal 3,3 al 7,7 per cento, per poi aumentare fino al 9,4 per cento nel 2020. Ancora una volta ad essere particolarmente colpiti sono stati donne e giovani e ancora una volta soprattutto nel Mezzogiorno". "Con una prospettiva più di medio-lungo termine, il Piano affronta alcune debolezze che affliggono la nostra economia e la nostra società da decenni: i perduranti divari territoriali, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico - osserva Draghi -. Infine, le risorse del Piano contribuiscono a dare impulso a una compiuta transizione ecologica".