AGI - “Se il Pd si allea con i grillini, no, non entreremo in questa alleanza”. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, non ha dubbi e in un’intervista al Corriere della Sera, chiarisce la sua posizione: “Siamo distanti dalla destra antieuropeista di Salvini e Meloni ma anche dal becero populismo di Di Battista e Beppe Grillo”. Per Renzi, dunque, “non con i sovranisti, non con i populisti”.
Anche se tutto gli appare “in divenire”, come a Roma, per esempio: qui “Letta non può appoggiare la Raggi, Conte non può scaricarla: mi sembra che questa alleanza sia lontana dal nascere. Se a questo aggiunge che i grillini sono preoccupati soprattutto dal no al terzo mandato il quadro - sostiene - è ulteriormente confuso. Pensiamo ai vaccini, alle graduali riaperture di scuole, teatri, ristoranti, bar. Sono temi più seri del futuro di Conte o di Di Maio”.
Poi su Letta, il leader di Iv, sottolinea che “la cosa più incisiva che il segretario ha fatto, ad oggi, è stata cambiare capigruppo imponendo la questione femminile. Ma allora bisogna continuare", incalza, perché “si vota a Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e per il seggio parlamentare di Siena - suggerisce Renzi - penso sia doveroso scegliere anche candidature femminili".
"Noi a Bologna - prosegue - abbiamo la candidatura più forte, quella dell’avvocato Isabella Conti. Donna, di sinistra, riformista, sindaco capace, in prima linea contro gli scempi urbanistici e prima in Italia a dare asili nido gratis. Decideranno i bolognesi, non io. Ma se siamo coerenti con ciò che diciamo, Pd e Italia viva, dobbiamo andare a bussare alla porta di Isabella pregandola di candidarsi”.
Sull'ipotesi poi che Renzi lasci la politica, l'ex premier dice netto: "È il sogno dei miei avversari. Molti di loro ci sperano, li capisco. Mi spiace deluderli: io non smetterò di fare politica. Nel frattempo invece - continua - loro potrebbero cominciare a farla, magari senza pensare a me in modo ossessivo e preoccupandosi dei problemi del Paese. Tutte le volte che mi dipingono fuori dalla politica accade qualcosa" e invece, ricorda, "noi siamo ancora qua e rivendico la battaglia per far nascere il governo Draghi come quella per mandare a casa Salvini nel 2009".
Sul fatto che Italia viva non decolli come partito e che anzi stia perdendo qualche pezzo, Renzi spiega: "Un partito lo misuri dalle proposte che fa, da quanto incide nella vita politica, dal contributo che porta al Paese. Non dai sondaggi più o meno ammaestrati. Non so se, come dicono, Italia viva abbia davvero il 2%. Se così fosse dovrebbero darci un premio doppio. Perché col 2% abbiamo cambiato la storia dei prossimi anni imponendo Draghi al posto di Conte. Se col 2% siamo stati capaci di questo, si figuri che cosa potremmo fare se solo avessimo l'8-10%".