AGI - “Se qualcuno ha sbagliato, i comportamenti saranno sanzionati con severità, ma quelli non sono i valori di riferimento delle forze armate, credo che questo sia nella coscienza degli italiani”. Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, torna così sulla sulla spy story che vede coinvolti un ufficiale della Marina italiana e alcuni diplomatici russi e assicura che le nostre forze armate "non sono gli esempi negativi che abbiamo visto anche in questi giorni e che hanno occupato le pagine dei giornali: per le forze armate la bandiera e il giuramento fatto di fronte ad essa di servire le istituzioni sono il valore fondamentale di riferimento”.
Intanto è botta risposta tra il Partito democratico e Lega. I dem, con Andrea Romano, chiedono a Matteo Salvini di "chiarire al più presto i rapporti tra la Lega e Aleksej Nemudrov, il diplomatico russo che insieme a Dmitri Ostrouchov coordinava la rete spionistica che avrebbe arruolato l’ufficiale infedele Walter Biot e che è stato recentemente espulso dal nostro paese”. Secca la replica del Carroccio. E' Letta che deve chiarire, dicono fonti del partito, "l'unica certezza in questa brutta storia è che Biot lavorava al ministero della Difesa quando il ministro era del Pd".
Romano, nella sua accusa, ricorda che "l’efficienza del nostro controspionaggio ha permesso di debellare una minaccia reale e incombente sulla sicurezza italiana e delle nostre alleanze di sicurezza. E oggi il quotidiano Repubblica, in un’inchiesta di grande qualità, ricostruisce i rapporti assidui e continuati che nel corso degli anni sono intercorsi tra Nemudrov, la Lega e Gianluca Savoini: l’ex portavoce di Salvini, fondatore dell’associazione filo-putiniana Lombardia Russia già implicato nell’incontro all’hotel Metropol di Mosca".
"Rapporti solidi e ripetuti - sottolinea l'esponente del Pd - che lasciano intendere una stretta collaborazione tra i diplomatici russi che guidavano la rete spionistica attiva in Italia ed esponenti del partito di Salvini. Nessuna ombra può essere lasciata su questi rapporti e sulle implicazioni che possono aver avuto sulle nostre istituzioni repubblicane. Così come è sempre più urgente che prosegua il lavoro dell’Indagine conoscitiva sulle ingerenze straniere sulla nostra democrazia che la Commissione Esteri della Camera dei Deputati ha avviato alcuni mesi fa”.
A stretto giro, come detto, la replica della Lega: "Spie russe col Partito democratico? L'unica certezza in questa brutta storia è che Biot, il militare italiano che ha tradito, lavorava al ministero della Difesa quando il ministro era del Pd. Letta chiarisca".