AGI - Non si sblocca nel Pd la partita sulla corsa al Campidoglio, tra attese, veti correntizi ed equilibri di coalizione. Dopo Pasqua è attesa una nuova riunione tra il segretario Enrico Letta e i vertici cittadini del partito per definire il percorso di selezione del candidato. Il punto fermo restano le primarie, magari a giugno, come ha chiarito nei giorni scorsi l'ex premier.
I dubbi riguardano chi correrà ed il rapporto con l'alleato a 5 stelle. L'altra certezza è l'indisponibilità dei dem a sostenere la ricandidatura di Virginia Raggi, alcuni nel partito auspicano che Giuseppe Conte nella sua nuova veste di giuda dei 5 stelle chieda alla sindaca un passo indietro. Difficile, vista la determinazione della Raggi e i rapporti formali tra i due.
Con Nicola Zingaretti che ribadisce di voler completare il suo mandato in Regione Lazio, il nome più caldo tra i dem resta quello di Roberto Gualtieri, che si è detto "onorato che in tanti stiano sollecitando" un suo "impegno in una sfida appassionante come quella del rilancio di Roma". Letta ha espresso apprezzamento per il suo nome, aggiungendo però che il dossier Campidoglio non è stato ancora aperto.
Ma nel partito romano, a quanto filtra, non tutti gradirebbero l'operato di alcuni portatori di voti vicini all'ex ministro dell'Economia. Tra i dem romani non si sono mai sopite le dispute tra correnti legate alla stagione del commissariamento della federazione successivo all'inchiesta Mafia Capitale.
Così, anche sulla scorta delle nomine al femminile promosse da Letta, alcuni dirigenti locali hanno avviato un pressing su Marianna Madia perché corra anche lei alle primarie. L'ex ministro della Pa, interpellata, per ora preferisce non esprimersi al riguardo. Chi l'ha contattata in queste ore avrebbe registrato un profondo rispetto per l'operato di Letta ma nessuna decisione in merito. Aspettano una data per i gazebo invece gli indipendenti Giovanni Caudo, Tobia Zevi e Paolo Ciani.
C'è poi il nodo Carlo Calenda, in corsa da ottobre, che potrebbe erodere consensi al Pd. Oggi il leader di Azione ha incassato nuovamente il sostegno di Italia Viva, "sarebbe uno straordinario e bravissimo sindaco di Roma", ha sostenuto Ivan Scalfarotto.
Apprezzamento per l'ex ministro è arrivato anche dalla vice segretaria Pd Irene Tinagli, che poi ha specificato: "Il Pd farà la sua proposta e sosterrà il candidato scelto in modo compatto. Le primarie possono essere uno strumento valido. Mi auguro con Calenda, che conosco e stimo da più di dieci anni, si possa individuare una forma di dialogo costruttivo".
I gazebo però non trovano il gradimento del leader di Azione, che rimarca: "Con Letta ci sentiamo, sta facendo bene. Non ho la più vaga idea se mi sosterranno o meno, da 6 mesi sono in campo e sento parlare di primarie. Io ho iniziato a parlare di contenuti, mi sono rotto di aspettare".
In casa 5 stelle Roberta Lombardi, da poco assessore della giunta Zingaretti, torna a chiedere "primarie non tanto per scegliere il candidato sindaco ma per individuare il progetto per la città". Perché, sostiene: "Si parla sempre di nomi ma non c'è ancora nessuna idea". E rimarca una certa distanza con la sindaca: "Il nome verrà abbastanza naturale secondo me. Vorrei fosse chiaro, non è che tutta la nostra azione politica gira intorno alla Raggi".
La sindaca intanto, pur con una maggioranza ormai esile in Assemblea Capitolina, lavora alla costruzione della sua lista civica, con il comitato dal logo "Avanti con CoRaggio" che ha già allestito una raccolta fondi. Mentre il centrodestra attende le mosse di Pd ed M5s per poi definire il suo candidato.