AGI - “È assai arduo definire cosa sia in questo momento storico la sinistra in Italia. Dubito che esista una frazione del mondo politico odierno per la quale si possa usare la parola ‘sinistra’". A dirlo è il professore Alberto Asor Rosa, storico della letteratura e critico, che in un’intervista a 'La Stampa' osserva: “Da tempo, nelle forze politiche di un certo rilievo la connotazione di 'sinistra' è più o meno assente. Forse la componente estrema che va da Liberi e Uguali a Sinistra italiana può aspirare a definirsi di sinistra. Ma perfino a loro manca un significativo rapporto con le classi popolari”.
"Deluso da Zingaretti"
“Ho seguito con attenzione Zingaretti – analizza il docente – quando domenica ha esposto le sue ragioni nel programma tv di Barbara D'Urso. Nicola mi ha deluso parecchio. Con mia sorpresa, ha tracciato un quadro del Pd molto positivo. Lo ha descritto come un partito nel quale sono presenti forze sane che possono reagire alla situazione data. Ma allora, perché se n'è andato? Doveva restare a combattere assieme con quella parte del partito nella quale ripone fiducia”.
Un problema enorme nel Pd
“Trovo coerenza solo se penso alle parole usate dal segretario dimissionario quando aveva annunciato di lasciare, e non invece a quelle pronunciate dalla D'Urso. Se è vero che nel Pd, in una fase così grave della vita del Paese, si parla solo di poltrone e di primarie, come aveva detto Zingaretti, il suo gesto ha un senso. Ma è anche la testimonianza di un problema di enorme portata: neppure dentro al suo partito vi sono energie in grado di cavalcare la crisi e di portarla a un esito positivo?”, si chiede Asor Rosa.
Secondo il professore “nel Pd vi erano serie difficoltà preesistenti che sono precipitate con l'avvento del governo di Mario Draghi”.