AGI - "Dobbiamo agire in due fasi. La prima è tenere in vita nell’immediato l’azienda turismo. Quindi si agirà con un decreto ristori con normative adeguate, con aiuti in conto capitale, con facilitazioni per le ristrutturazioni, con l’allungamento dei termini per i prestiti erogati, con il sostegno attraverso le politiche per il lavoro per chi è in difficoltà. Non sarà facile, perché molti addetti del settore sono stagionali, ma ce la faremo. Le risorse per gli indennizzi ci sono". Massimo Garavaglia, leghista, ministro del Turismo spiega al Corriere della Sera le linee guida del suo dicastero per risollevare e dare una prospettiva di crescita dopo un anno così duro al settore.
Come il suo predecessore Dario Franceschini (ministro della Cultura, dal quale sarà scorporato il Turismo) è convinto che il settore economico che gli è stato affidato da Draghi sia "la prima industria del Paese, con 4 milioni e mezzo di addetti e ampi margini di miglioramento e sviluppo". Per questo, spiega, "una volta governata l’emergenza tenendo in vita più aziende possibile, dobbiamo contare sul fatto che - come ha detto anche il presidente del Consiglio - c’è la certezza che in un Paese come l’Italia il turismo ripartirà. E allora va migliorata la competitività di un comparto che purtroppo dal 2010 al 2019 è cresciuto solo del 4% mentre altrove, in Paesi per noi concorrenti, è salito del 6%".
Un tema importante riguarda il superamento della situazione in cui Regioni e Comuni si muovono in ordine sparso. "Dobbiamo fare sistema, parlando con una sola voce - spiega Garavaglia - ho già sentito il presidente della Conferenza delle Regioni Bonaccini e vedrò quello dell’Anci De Caro per quanto riguarda soprattutto le città d’arte. Bisogna migliorare la nostra capacità di promozione, di attrazione". Per questo, ragiona il ministro, pensare al rilancio in tempo di pandemia non è peccare di ottimismo "se si se agisce nella giusta direzione, superando quella che è stata storicamente una frammentazione attraverso interventi in orizzontale e in verticale.
Sul primo versante ha già operato il premier dando autonomia al ministero del Turismo e organizzandolo in maniera tale da poter interloquire e interfacciarsi con gli altri dicasteri. Sul secondo, il mio obiettivo è superare una situazione in cui Regioni e Comuni si muovono in ordine sparso".Sulle riaperture dei luoghi del turismo, i musei, i ristoranti Garavaglia spiega che "bisogna essere pragmatici, non ideologici. Non si deve ripartire se non esistono le condizioni sanitarie per farlo, ma si deve agire in maniera ordinata e coordinata".