AGI - Alle 19 Mario Draghi salirà al Quirinale e capiremo se dopo le consultazioni esistono le condizioni per far nascere il nuovo Governo. C’è ottimismo, soprattutto dopo il voto favorevole arrivato dal Movimento 5 Stelle: sulla piattaforma Rousseau il 59,3% dei 74.537 votanti si è espresso a favore del nuovo esecutivo, a fronte del 40,7% dei voti contrari. Un risultato che potrebbe approfondire la spaccatura all’interno del Movimento, al punto che Alessandro Di Battista, leader storico dei grillini, ha annunciato di andarsene, con un video su Facebook intitolato “a riveder le stelle”:
“La mia coscienza politica non ce la fa. Mi faccio da parte. Non parlerò più a nome del Movimento 5 Stelle anche perché Il Movimento non parla più a nome mio. Questa cosa non riesco a superarla” ha commentato Di Battista.
Poche ore prima dell’addio di Di Battista, il fondatore del Movimento, Beppe Grillo, aveva condiviso le sue prime impressioni maturate durante il colloquio con Mario Draghi, suggerendo un approccio prudenziale ai militanti:
“Aspetterei le dichiarazioni pubbliche, dopo quelle che ha fatto a noi - commenta Grillo in un video pubblicato sul blog - Dobbiamo istituire il Ministero della Transizione ecologica sostenibile”.
Analizzando le conversazioni online e l’andamento degli hashtag #iovotosì e #iovotono che in queste ore si sono imposti tra i trending topics, attraverso l’analisi semantica dei contenuti osserviamo che le opinioni sfavorevoli alla nascita del Governo Draghi sono prevalenti nel 55% dei casi. Sfiducia con una percentuale netta, sebbene non larghissima rispetto ai favorevoli.
Da notare come l’analisi allargata alla rete e agli hashtag restituisce un risultato sfavorevole alla nascita del Governo, contrariamente ai risultati ottenuti sulla piattaforma Rousseau, sulla quale, invece il 59% degli iscritti si è espressa favorevolmente. Una incongruenza comprensibile essendo due bacini di utenza diversi: in un caso sono opinioni non necessariamente tutte di persone simpatizzanti con il Movimento 5 Stelle, e sono agganciate a due hashtag; nell’altro si tratta di militanti che hanno votato rispondendo a un quesito specifico definito all’interno di una piattaforma. Su Rousseau i votanti sono stati 74.537, mentre le conversazioni con gli hashtag di riferimento sono state 104mila, con oltre 124mila condivisioni.
Sfiducia a Mario Draghi che si accompagna a due indicatori di sentiment negativi (per sentiment si intende l’analisi, in tempo reale, delle reazioni ed emozioni degli utenti inerenti un qualsiasi personaggio, evento, locale o globale).
Stringendo il focus dell’analisi su due personalità di rilievo del Movimento 5 Stelle, selezionando le conversazioni online con menzione a Beppe Grillo e Alessandro Di Battista, in entrambe i casi il sentiment è prevalentemente negativo; tuttavia la posizione di Di Battista ottiene maggiore apprezzamento.
Questo dato è coerente con le percentuali sopra menzionate che vedono la sfiducia al Governo Draghi prevalere, sebbene all’interno della negatività possano rientrare critiche e commenti ostili non necessariamente concentrati su Grillo o Di Battista, ma sulla situazione politica generale e sulle condizioni che hanno prodotto la crisi di Governo.
Oltre alle valutazioni e opinioni che l’audience sta esprimendo in queste ore sulla fiducia al Governo, all’interno del Movimento la discussione è appassionata, le posizioni spesso sono distanti anche tra personalità di spicco, che su Twitter esprimono i rispettivi punti di vista. La linea favorevole all’esecutivo prevale, rafforzata dal voto dei militanti su Rousseau, ma dubbi e dissenso non mancano.
La responsabilità è il prezzo della grandezza.
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) February 11, 2021
Oggi i nostri iscritti hanno dimostrato ancora una volta grande maturità, lealtà verso le istituzioni e senso di appartenenza al Paese.
➡️ https://t.co/5MUMlR0TaQ
Il mandato che gli iscritti ci hanno conferito oggi è chiaro: il @MoV5Stelle sosterrà il nuovo governo. Lo faremo nella piena consapevolezza di dover difendere le tante buone cose realizzate fino ad oggi, e di doverne realizzare ancora di più.
— Vito Crimi (@vitocrimi) February 11, 2021
➡️ https://t.co/RBclQeSp5B pic.twitter.com/cW0NIWmeUW
Ci avete già pensato a Benetton come Ministro delle infrastrutture?
— Ignazio Corrao (@ignaziocorrao) February 11, 2021
Nel complesso la situazione resta fluida, la discussione all’interno del Movimento rilevabile dalle analisi di Kpi6 sulle conversazioni online, e sull’analisi semantica dei contenuti, conferma un quadro polarizzato, un confronto tra il senso di realismo e responsabilità da un lato, e la fedeltà ai valori originari del Movimento dall’altro, rendendo difficili le alleanze con altre forze politiche.
* Analisti: Gaetano Masi, Marco Mazza, Giuseppe Lo Forte
Giornalista, content editor: Massimo Fellini