AGI - Da un lato Matteo Salvini che si lascia scappare "non ho frequentazioni assidue con il Pd ma le avremo", dall'altro Davide Faraone che, proprio quanto alla 'conversione europeista' della Lega, esorta "gli schizzinosi dell'ultima ora a rispettare le parole del Presidente della Repubblica che ha chiesto al professor Draghi di rivolgersi a tutte le forze parlamentari, senza distinzione". La giornata politica, nella domenica di riflessione di Mario Draghi nel suo 'buen retiro' di Città della Pieve - presumibilmente operosa quanto le precedenti, alla vigilia del secondo giro di consultazioni - comincia a dipanarsi.
Elementi di sostanza in più arriveranno, è facile prevederlo, dall'intervista tv programmata da Nicola Zingaretti nello studio tv di Lucia Annunziata. Intanto, il leader della Lega compie i suoi passi e assicura che "non faccio partire un governo per vendetta nei confronti di qualcuno, o per togliermi delle soddisfazioni", auspicando che "si sommino i voti di tutte le forze che daranno vita a questo governo".
Un esecutivo chiamato a dare risposte su temi tanto decisivi che "spero che il governo, se andrà a nascere, non si divida in fazioni tra destra e sinistra", manda ancora a dire. E su Salvini, il capogruppo Iv al Senato invita appunto a ricordare che "non mi pare che la conversione di Conte e del M5s, nel passaggio dal Conte I al Conte II, abbia richiesto molto più tempo. Anche allora fu una buona notizia e ne abbiamo visto i benefici". Meglio dunque "recuperare la laicità perduta e lasciare lavorare il presidente incaricato senza veti né pregiudizi. Sarà un bene per il Paese".
"In una fase così difficile e complessa della vita nazionale e in vista di mesi decisivi per il nostro futuro con le scelte del Recovery fund, parlare di priorità programmatiche del nuovo governo e' assolutamente fondamentale", ricorda anche Federico Fornaro. "L'Italia non puo' correre il rischio di un governo litigioso, quando invece c'e' assoluto bisogno di coesione e impegno fuori dal comune, sotto la guida di una personalita' autorevole come quella di Mario Draghi", osserva ancora il capogruppo Leu alla Camera.
"Dal mio punto di vista, l'ampissimo sostegno che si preannuncia per il governo Draghi e' una potente rivincita della realtà sulla propaganda, che noi eravamo certi sarebbe arrivata", annota il segretario di Piu' Europa, Benedetto Della Vedova.
"Questa non è una sospensione ma una decisiva evoluzione della politica - e' la lettura di Carlo Calenda - il fallimento di un certo ceto politico che chiama la responsabilità dei leader politici", cui stara' limitarsi a una sosta in una 'colluttazione' o "impegnarsi in qualcosa di piu' profondo".