AGI - "Avverto il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un governo di alto profilo". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Il presidente della Repubblica ha convocato per domani mattina alle 12 al Quirinale il professor Mario Draghi. Lo ha annunciato il portavoce del presidente Giovanni Grasso.
Già un anno fa Sergio Mattarella aveva fatto sapere che la crisi della maggioranza del Conte bis sarebbe stata l'ultima maggioranza politica della legislatura ma pochi gli avevano creduto.
E venerdì scorso aveva dato alla politica l'ennesima opportunità di mostrarsi responsabile e di dare un governo al Paese per fronteggiare le emergenze drammatiche di questi mesi ma l'opportunità non è stata colta.
Così, dopo aver ricevuto dalla viva voce di Roberto Fico la certificazione che la maggioranza uscente era definitivamente tramontata, ha alzato il telefono ed ha chiamato Mario Draghi. Non un nuovo giro di consultazioni, non un sondaggio con i partiti, impensabile un reincarico a Giuseppe Conte; piuttosto una scelta chiara e netta per un governo "di alto profilo" e un appello a tutti i partiti presenti in Parlamento perché lo sostengano.
L'alternativa, ha spiegato il Capo dello Stato, sarebbe stata il voto, improponibile in questa fase in cui serve un governo in carica che attua misure contro il covid, mette in campo la campagna vaccinale, scrive entro aprile il piano italiano per il Next generation Ue.
Le votazioni in piena pandemia poi in altri Paesi hanno portato a "un grave aumento dei contagi". Dunque la scelta, ha fatto capire il Capo dello Stato uscendo nel salone delle Feste per spiegare al Paese la sua scelta, era di fatto obbligata.
Serve un governo nel pieno delle sue funzioni, ma le maggioranze politiche si sono esaurite e l'unica possibilità rimasta sulla scrivania del Presidente era un governo "di alto profilo".
E allora, salutato e ringraziato Roberto Fico per la sua esplorazione, Mattarella dal suo studio ha chiamato Mario Draghi, con il quale nei mesi scorsi si era confrontato sulla situazione del Paese ma a cui, riferiscono dal Quirinale, non aveva mai chiesto ufficialmente una disponibilità preventiva a questo passaggio.
Uno scambio di impressioni non banale sulle condizioni del Paese e una richiesta ben precisa: guidare un esecutivo che porti il Paese fuori dalla pandemia, lo conduca attraverso la più grande campagna vaccinale della storia e scriva il piano italiano per il Next generation Ue per poi cominciare ad attuarlo.
Una telefonata che al Colle assicurano Draghi non si attendesse, tantomeno stasera, ma che ha ricevuto la disponibilità immediata da parte dell'ex governatore della Bce. Certo il compito non sarà facile, fin dall'inizio: c'è la consapevolezza che si dovrà conquistare la fiducia del Parlamento, una fiducia non scontata.
Il suo incarico infatti, che gli verrà conferito da Mattarella domani alle 12, non parte da una base partitica o parlamentare consolidata, ma andrà costruito durante le consultazioni, nella scrittura del programma, nella formazione della squadra di governo.
Un insuccesso sarebbe una deblacle per il Paese. Il Capo dello Stato ha pronunciato il suo discorso questa sera con tono grave, consapevole che il Paese, come ha spesso ricordato, sta attraversando mesi difficili. L'appello alle forze politiche e parlamentari dunque è giunto come un estremo richiamo al senso di responsabilità.
Giusto per la cronaca, stamane Mattarella aveva ricordato Antonio Segni, e citando un suo discorso aveva sottolineato la sua contrarietà a un bis al Quirinale, facendo notare come il semestre bianco 'leghi le mani' al Presidente nei momenti di possibile crisi. Un semestre che par l'attuale Capo dello Stato comincerà il 3 agosto: da quel momento il presidente ha un'arma in meno per reggere a possibili scossoni per il Paese.
Serve un governo che regga anche un mare in tempesta sembrava voler dire. Domani Mattarella conferirà l'incarico per formare il governo a quello che è considerato anche all'estero l'italiano forse più autorevole. La carta più alta: al netto di ogni giudizio politico e di ogni scelta che sarà fatta nel voto di fiducia, sprecarla avrebbe un prezzo.
Crimi: "M5s non voterà la fiducia"
"Ringrazio il Presidente Mattarella per aver cercato di consentire la nascita di un governo politico, concedendo gli spazi e gli strumenti opportuni affinché ogni forza parlamentare potesse agire nell'interesse del Paese, con senso di responsabilità. Purtroppo non è stato possibile". Cosi' Vito Crimi in una nota. Qualcuno ha deciso di anteporre i propri interessi, la ricerca delle poltrone, a quelli dei cittadini. Il Capo dello Stato ha dovuto dunque prendere atto della situazione e intraprendere la strada più impervia, quella di un governo tecnico. Una tale tipologia di esecutivi è già stata adottata in passato, con conseguenze estremamente negative per i cittadini italiani. Il Movimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l'unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non votera' per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi", conclude il capo politico M5s.