AGI - Dopo Pfizer, anche AstraZeneca ha annunciato ritardi di produzione nel vaccino anti-Covid; e il rallentamento nella fornitura che si profila all'orizzonte manda in fibrillazione l'Europa, preoccupata anche per la diffusione galoppante di nuove varianti del Covid, ritenute più contagiose.
La Commissaria Ue alla Salute, Stella Kyriakides, non ha nascosto "profonda insoddisfazione" mentre Bruxelles ha fatto sapere che la prossima settimana parlerà con l'azienda farmaceutica britannica dei problemi di produzione delle dosi del siero che minacciano di ridurre significativamente il lotto di vaccini attesi per il primo trimestre di questo anno. Da parte sua, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha definito "inaccettabile" il ridimensionamento della capacità produttiva, minacciando azioni legali contro AstraZeneca così come già annunciato nei confronti di Pfizer.
Ieri l'azienda britannica ha annunciato che ridurrà del 60% il lotto totale di vaccini che consegnerà a Bruxelles nel primo trimestre del 2021. L'ordine iniziale era stato fino a 400 milioni di dosi del siero più economico e più facile da gestire. I ritardi nella consegna del vaccino AstraZeneca - che peraltro non ha ancora ricevuto l'approvazione dell'Agenzia europea del farmaco, al contrario di quello sviluppato da Pfizer e quello di Moderna - potrebbero costringere vari Paesi europei, che avevano programmato di vaccinare la maggioranza della popolazione con l'antidoto sviluppato dall'azienda farmaceutica britannica insieme
all'università di Oxford, ad adeguare i programmi delle campagne di vaccinazione.
In caso di conferma della riduzione, "ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale", ha avvertito Conte, definendo "preoccupanti" le ultime notizie che arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid. Come ha ricordato il premier, "dapprima Pfizer-BioNTech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi europei delle dosi di vaccino già programmate e questo sta penalizzando proprio i Paesi che, come l'Italia, stanno correndo piu' velocemente". "Ma ancora piu' preoccupanti - ha sottolineato Conte - sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino e' in attesa di essere presto distribuito anche nell'Unione Europea: se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 4,6 milioni di dosi anziché 8 milioni".
"Questa mattina il ministro Roberto Speranza e il commissario Domenico Arcuri hanno incontrato con urgenza i vertici di AstraZeneca Italia, che però hanno confermato il ridimensionamento della capacita' produttiva. Tutto questo e' inaccettabile", ha affermato il presidente del Consiglio, che ha lamentato "danni enormi all'Italia e agli altri Paesi europei" a causa dei "rallentamenti delle consegne" che "costituiscono gravi violazioni contrattuali".
L'agenzia europea del farmaco dovrebbe annunciare "prima del 29 gennaio" le sue conclusioni sulla valutazione di qualità, sicurezza ed efficacia del vaccino di AstraZeneca, che se fosse positiva permetterebbe alla Commissione europea di autorizzare una licenza d'uso condizionale. E a quel punto quello messo a punto da AstraZeneca insieme all'università di Oxford diventerebbe il terzo vaccino in uso nell'Unione.