AGI - "Mi avvarrò della facoltà di assegnare un'autorità delegata di Intelligence sui Servizi, una persona di mia fiducia": lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte, intervenendo nell'Aula della Camera nel dibattito sulla crisi. "Teniamo fuori il comparto di Intelligence dalle polemiche", ha aggiunto Conte.
Una materia controversa
Proprio la delega ai servizi segreti era stato uno dei temi al centro dello scontro con Matteo Renzi ma anche con lo stesso Pd. Il leader di Italia viva ha chiesto a lungo che Conte cedesse la delega a una persona di fiducia a gestire i servizi segreti insistendo che non può essere tutto nelle mani di Conte.
Cosa dice la legge
Tecnicamente, Conte poteva mantenere la delega ai servizi segreti. Secondo la legge numero 124 del 3 agosto 2007, infatti, “in via esclusiva” il capo del governo può detenere l’alta direzione e la responsabilità della politica dell’informazione per la sicurezza, l’apposizione e la tutela del segreto di Stato, la nomina e la revoca del direttore e dei vicedirettori del Dis (Dipartimento per le informazioni della sicurezza) e delle altre agenzie. In più, può determinare l’ammontare annuo delle risorse finanziare, provvedere al coordinamento dei servizi e impartire le direttive. E, di sicuro, una pandemia è compresa nella “via esclusiva”. Per questo motivo Conte, un uomo che è sempre stato al di fuori della politica, ma che ha dedicato la sua vita alla giurisprudenza, sa di poter mantenere la delega ai servizi segreti.