AGI - La crisi di Governo si sviluppa nelle aule parlamentari ma prosegue sui social, in particolare Twitter è lo strumento di comunicazione integrata principale nella vita dei politici che qui raccontano, commentano, lanciano messaggi e alimentano la narrazione della crisi, fornendo continuamenti spunti da interpretare. I social non sono unicamente il luogo dove raccontare le cose, ma anche lo spazio dove farle succedere.
Nell’ultima settimana si osserva un flusso continuo di tweet, commenti, accuse, ma anche tantissimi meme e post ironici da parte dell’audience. Questa crisi di Governo un record lo ha già ottenuto generando un volume di conversazioni e interazioni nettamente superiore a quelli registrati durante la precedente crisi dell’agosto 2019, quando il premier Conte salì al Quirinale con le dimissioni, certificando la fine dell’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Lega dopo 445 giorni: la crisi attuale ha già prodotto oltre 145mila conversazioni (numero in crescita) e oltre 100mila condivisioni, il doppio rispetto alla fine del primo Governo Conte. Probabilmente la fase particolarmente delicata che il paese sta affrontando ha ulteriormente sensibilizzato l’opinione pubblica, rendendola più attiva e partecipativa sulle varie piattaforme online.
Poco dopo l’annuncio del ritiro delle ministre Teresa Bellanova, Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto, sul web si è scatenata una reazione fortissima associata principalmente ad alcuni hashtag come #avantiConte #Renzivergogna #RenziBuffone stabilmente dentro i trending topics.
Tuttavia un primo dato sorprendente riguarda il sentiment sulla crisi di Governo - l’analisi, in tempo reale, delle reazioni ed emozioni degli utenti inerenti qualsiasi personaggio, evento, locale o globale –, infatti il valore positivo è insolitamente alto, attestandosi al 33%. A determinare questo apprezzamento ci sono numerosi commenti positivi e solidali con la scelta di Matteo Renzi e dei suoi ministri, ma al tempo stesso moltissimi apprezzamenti per il Presidente del Consiglio in carica.
Dall’analisi semantica dei contenuti e delle emozioni osserviamo che disapprovazione, rabbia e tristezza associate alla crisi di Governo raggiungono il 67%, ma anche molta ammirazione (14%) specialmente rivolta al Presidente del Consiglio, e gioia (16%) sebbene quest’ultima percentuale vada collegata a contenuti ironici e umoristici.
Tra i politici la schermaglia dei commenti e delle accuse provenienti da tutti gli schieramenti sono puntualmente veicolate su Twitter, sempre più un megafono real-time degli umori della politica italiana. Renzi attivissimo racconta la crisi dal suo punto di vista con 20 tweet in appena due giorni. Più essenziale il Presidente del Consiglio che anticipa le sue posizioni in un video su Facebook, poco prima di entrare a Palazzo Chigi.
Gli account di Renzi e Conte sono i più menzionati, una sorta di match a due con i rispettivi supporter e detrattori che cercano di ingaggiare conversazioni.
Più soldi su sanità, centralità della scuola, sblocco cantieri, no a sussidi, giustizia garantista, trasparenza di acquisti in emergenza, delega ai servizi: il Premier non ha dato risposte, ma ha scelto di farsi sostenere da un’altra maggioranza. E noi abbiamo rinunciato ai posti
— Matteo Renzi (@matteorenzi) January 15, 2021
Per qualche minuto sulla pagina Facebook del Presidente del Consiglio è comparsa una “Stories” che invitava a iscriversi al gruppo “Renzi a casa”. Contenuto prontamente eliminato dallo staff, annunciando un'indagine interna per chiarire l'accaduto. Non si esclude nemmeno l'ipotesi di un hackeraggio.
Al netto dei contenuti poi rimossi, Conte ammonisce “Abbiamo delle sfide che forse così concentrate la nostra comunità nazionale non ha mai vissuto”.
Ma al tempo stesso confida nella ricomposizione della crisi. “In questi giorni sto lavorando per un patto di fine legislature. Confido che tutti ci si ritrovi intorno a tavolo, se c’è volontà”.
In generale si nota un forte apprezzamento quantificabile dai “like” su Facebook favorevoli al Presidente del Consiglio, corrispondente a una riduzione netta dell’apprezzamento per Renzi nello stesso periodo di osservazione.
Il barometro del sentiment su Twitter tra i due contendenti tuttavia non si discosta di molto, 36% di positività per il premier vs 30% del leader di Italia Viva, ma va detto che in generale quando si parla di politica, con riferimento a qualsiasi personaggio di rilievo, il sentiment negativo è sempre prevalente.
L’analisi delle conversazioni conferma che sono le elezioni il tema ampiamente più discusso, seguito dal cosiddetto Governo del Presidente (in questo caso Mattarella incaricato di trovare un nuovo premier e una nuova maggioranza parlamentare).
Allargando l’analisi ai partiti e ai loro leader all’interno del Movimento 5 Stelle Alessandro di Battista coglie aspetti positivi delle crisi, sostenendo possa essere l’occasione per ritrovare compattezza. “Parlando di futuro il Movimento deve solo mantenere la linea delle ultime 48 ore. Renzi ha squittito per far fuori Conte e basta? Benissimo, Conte resta al suo posto. Renzi ha lasciato il governo? Benissimo, non ci entrerà mai più. Senza Se e senza Ma. Intanto queste sono le due condizioni che la forza politica che ha preso più voti nel 2018 (con una legge elettorale, lo ricordo, fatta ad hoc contro il M5S) mette sul piatto. E siamo compatti. Finalmente”.
#Salvini: Se venisse chiesto a Lega e centrodestra di verificare la possibilità di un governo per prendere per mano il Paese, con donne, uomini e progetti seri, non ci tireremmo indietro. È tutto nelle mani del presidente Mattarella, speriamo ci aiuti a capire. #lariachetira
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 14, 2021
Mentre Giorgia Meloni sembra molto più determinata ad andare al voto. Nessuno spazio di mediazione sembra possibile. Molto critico Nicola Zingaretti (PD) nei confronti di Italia Viva, e senza esitazioni #AvanticonConte.
L'Italia non può rimanere più in balia dei giochini e dei litigi di questo Esecutivo. Conte abbia la dignità di dimettersi. Per @FratellidItalia la via maestra è una: #ElezioniSubito pic.twitter.com/7G7yI3ksHl
— Giorgia Meloni ن (@GiorgiaMeloni) January 13, 2021
In questi mesi durissimi l’Italia ha potuto contare sul grande impegno di @GiuseppeConteIT e della squadra di Governo. Ora c’è un Paese da ricostruire #AvanticonConte
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) January 13, 2021
Il primo passo? Ma proprio il primo? Diciamo la premessa per evitare la pernacchia? Dire “non avremmo dovuto mai accettare di farci imporre Conte dai 5S”. Poi chiarire che Conte non può essere il nuovo PDC. E poi piantarla di rompere le balle per 6 mesi. https://t.co/NzDeWwyvue
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) January 14, 2021