AGI - Prima il fuoco di fila sui social, che - subito dopo le dimissioni delle ministre Iv - ha blindato il presidente del Consiglio, con la parola 'd'ordine' "avanti con Conte". Poi il 'la' di buon mattino lanciato da Beppe Grillo, Barbara Lezzi e Stefano Buffagni. Senza tralasciare il netto intervento, a stretto giro, di Alessandro Di Battista e quello di un esponente di grande peso come il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. E' la fotografia, allo stato, della posizione del Movimento 5 stelle sulla crisi di governo.
Beppe Grillo sceglie una foto che lo ritrae abbracciato e sorridente con Conte, e posta l'hashtag #ConTe per confermare la sua vicinanza al premier. "Mentre il Paese attraversa uno dei momenti più bui della sua storia, ieri Matteo Renzi ha scelto di ritirare i suoi ministri aprendo l’ennesima crisi di governo. Il mondo ci sta guardando e purtroppo non possiamo andarne fieri", scrive Di Maio. E aggiunge: "Nell’anno nella presidenza italiana del G20, della co-presidenza italiana della COP26 e soprattutto nell’anno in cui dobbiamo iniziare a spendere il piano Marshall del nuovo millennio, l’Italia rischia così di essere macchiata in modo indelebile da un gesto che considero irresponsabile e che, come avevo anticipato, divide definitivamente le nostre strade". Nè manca di sottolineare: "In questo drammatico clima di incertezza, in questo mare in tempesta, ci sono però solidi punti fermi. Il primo è il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al quale va tutta la nostra vicinanza per la delicata fase che si troverà a gestire. Il secondo è il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, verso il quale saremo leali e come Movimento 5 Stelle sosterremo fermamente. Il terzo punto solido è l’Europa".
Quindi lancia il suo appello: "a tutti i costruttori europei che, come questo Governo, in Parlamento nutrono la volontà di dare all’Italia la sua opportunità di ripresa e di riscatto. Insieme, possiamo mantenere la via. Guardiamoci intorno e troveremo un Paese che chiede di essere ascoltato. Non possiamo permetterci di ignorarlo. Noi gli daremo voce fino alla fine", osserva.
Il viceministro al Mise, Stefano Buffagni, chiede "scusa" agli italiani per lo "spettacolo indecoroso" e ammonisce "qualcuno dovrebbe ricordarsi che il mondo reale è quello fuori dai palazzi". Dal Senato, dove i numeri della maggioranza sono più ballerini rispetto alla Camera, arriva il monito di Barbara Lezzi, che annuncia dimissioni in caso di un nuovo esecutivo con Italia viva e spiega : "un nuovo Governo con Renzi dovrebbe passare per un potenziamento del senatore di Rignano ma, soprattutto, di settimana in settimana saremmo in balìa dei suoi ricatti. Conosciamo bene le mire renziane che poco hanno a che vedere con il bene del Paese. Ci siamo già passati nell'agosto del 2019 e facemmo bene a non tornare indietro quando Salvini ci chiese di farlo. Preferisco esser chiara fin da subito: ad un nuovo Governo con i renziani non darò la mia fiducia", spiega.
Poi l'affondo di Di Battista: "Parlando di futuro, il Movimento deve solo mantenere la linea delle ultime 48 ore". Renzi "ha squittito per far fuori Conte e basta? Benissimo, Conte resta al suo posto. Renzi ha lasciato il governo? Benissimo, non ci entrerà mai più. Senza Se e senza Ma. Intanto queste sono le due condizioni che la forza politica che ha preso più voti nel 2018, con una legge elettorale, lo ricordo, fatta ad hoc contro il M5s, mette sul piatto", dice ancora l'ex deputato che, sempre dalla sua pagina Facebook, annota che "siamo compatti. Finalmente". Si associa il capogruppo in Senato, Ettore Licheri: "Gli italiani si trovano a vivere una situazione assurda a causa della spregiudicatezza e della mancanza di senso di responsabilità di Renzi. Ma in questo momento difficile andiamo avanti con il presidente Conte perché il Paese ha bisogno di risposte: questa sera il governo varerà il nuovo scostamento di bilancio che è indispensabile per dare risorse a imprese e lavoratori in difficoltà. Noi abbiamo scelto di stare al fianco degli italiani e non intendiamo fare passi indietro", scrive.
Intanto M5s si unisce alle forze di maggioranza nel chiedere che il premier riferisca in Parlamento. In queste ore si svolgeranno, secondo quanto si apprende alcuni incontri in casa M5s: il capo politico, Vito Crimi, il capo delegazione al governo, Alfonso Bonafede, incontreranno in video call i ministri e poi i direttivi dei gruppi parlamentari.