AGI . - "E' ora di un progetto politico, sia che ci siano le elezioni anticipate a giugno, oppure no. Ci deve mettere la faccia". Non è solo Tabacci che ieri ha accolto 5 deputati del misto nella componente Centro democratico ad aver invitato il premier a fare un passo avanti, a delineare un orizzonte che non sia quello dell'emergenza, dal momento - spiega uno di coloro che stanno lavorando al 'dossier' dei volenterosi - "che non è più il garante del fronte rosso-giallo, o perlomeno che quell'equilibrio non c'è più".
Al momento il Movimento 5 stelle ha tagliato i ponti con Renzi e lo stesso ha fatto il presidente del Consiglio, duro anche il segretario dem Zingaretti. Chi ha incontrato il premier nelle ultime ore spiega che Conte non vuole una 'sfida' a Renzi, ma parlare al Paese e a chi in Parlamento vuole evitare una crisi al buio.
"Renzi - argomenta uno dei 'big' della maggioranza - non è certo Salvini che ha con se' una parte del Paese. Ha il 2%, non è possibile replicare quello schema di agosto". E Conte si sarebbe detto d'accordo. Del resto - spiega un'altra fonte - volendo incontrare ieri i lavoratori della 'Whirpool' ha mostrato il profilo istituzionale".
Ma il Pd e Leu chiedono al presidente del Consiglio di formalizzare la crisi, non di evitarla. Al momento una soluzione ancora non c'è, perché il premier è disponibile a venire in Parlamento ma punta a farlo dopo l'ok allo scostamento di bilancio, quindi non prima di mercoledì prossimo. Per mettere in salvaguardia prima il Paese che ha la necessità di approvare il dl ristori, condizione che i governatori hanno chiesto all'esecutivo per dare l'ok alle nuove misure restrittive anti-Covid.
La manovra sui 'responsabili' viene considerata di corto respiro, altra cosa se il premier riuscisse a rilanciare su un programma di fine legislatura. In corso c'è anche una partita tattica. Assemblare un gruppo di responsabili potrebbe essere l'arma per cercare poi di convincere Renzi ad accettare un Conte ter.
Ma l'ex premier è andato dritto già ieri annunciando le dimissioni delle ministre con il premier che ancora non ha preso l'interim e neanche deciso se il suo passaggio alle Camere sarà accompagnato da un voto oppure no. I pentastellati hanno per il momento alzato il muro ad un accordo con il leader di Iv.
Di Maio, sulla scia di quanto affermato ieri da Grillo, ha lanciato un appello "a tutti i costruttori europei che, come questo governo, in Parlamento nutrono la volonta' di dare all'Italia la sua opportunità di ripresa e di riscatto. Insieme, possiamo mantenere la via", ha spiegato prima della riunione dei 'governisti' M5s (nel pomeriggio è previsto un incontro di Crimi e Bonafede con i direttivi e non è escluso che questa sera si tenga un'assemblea congiunta).