AGI - A poche ore dal possibile showdown del governo Conte II, e dalla conferenza stampa di Matteo Renzi, convocata nel pomeriggio alla Camera, fioccano gli appelli alla ripresa del dialogo, per scongiurare in extremis la crisi. Il primo ad aprire le danze nell'ultimo estremo tentativo di evitare il precipitare della situazione verso una crisi al buio è Luigi Di Maio, che su Facebook rivendica "l'approvazione del Recovery plan in cdm e chiede "serietà e responsabilità in questo momento storico". Quindi, il titolare della Farnesina esorta "tutti" a fare "un passo indietro per amore del Paese".
Gli fa eco il capo delegazione M5s Alfonso Bonafede, che invita le forze di maggioranza a continuare "a concentrarci sulle cose da fare".
Gli appelli alla ripresa del dialogo non mancano nemmeno in casa Pd. "L'interesse generale deve prevalere su quello di parte", afferma il ministro Enzo Amendola, che cita il "metodo del recovery", ovvero quello del "dialogo" per "appianare le divergenze". Che i dem siano in campo alla ricerca di un'ultima mediazione in zona Cesarini lo conferma il capogruppo al Senato, Andrea Marcucci, che 'bacchetta' Conte ("non è il momento degli ultimatum") e insiste sulla necessità di ricomporre la frattura con i renziani: "Non ci vogliono responsabili ma senso di responsabilità per l'Italia. Non vanno accentuati i toni, il Pd sta ancora mediando, Italia viva ha contribuito a migliorare il Recovery, Conte ha accolto le modifiche. Va rilanciato l'azione di questa maggioranza e di questo governo. Io ci credo ancora, serve una maggioranza politica con Italia viva".
Chiarissimo il segretario dem, Nicola Zingaretti, che parla esplicitamente della necessità di "fare di tutto per riprendere il dialogo, il confronto nella maggioranza, per trovare una soluzione alla crisi e affrontare con responsabilità i prossimi decisivi passaggi come lo scostamento di bilancio e i ristori economici alle imprese".
Dello stesso avviso Leu che, con il capogruppo Federico Fornaro, spinge affinché "si facciano prevalere le ragioni del dialogo e del rispetto reciproco, perché quando si rompe è sempre difficile, molto difficile mettere insieme i cocci".
Ma nel clima da ultime ore per evitare la fine prematura del Conte II, irrompe Beppe Grillo, che condivide interamente sui social la lettera aperta del deputato M5s Giorgio Trizzino che sembra essere un invito a dar vita a un esecutivo di unità nazionale.
Il cofondatore del Movimento, rilancia infatti l'appello "a tutti i partiti", sia di maggioranza e opposizione, ad unirsi, per siglare "un patto e lavorare per la ricerca di un obiettivo condiviso che altro non può essere che la ricerca del bene comune per il Paese".
Nella lettera aperta si fa un esplicito riferimento all'unità di tutte l forze politiche, "non può esistere in questo momento una distinzione tra maggioranza ed opposizione perche' tutti i rappresentanti del popolo devono contribuire uniti a sostenere, in uno dei momenti piu' bui della sua storia, il Paese. Nessuno cerchi scuse o pretesti per sottrarsi a questa grande responsabilità o ancor peggio faccia in questo momento biechi calcoli elettorali sul proprio futuro".
Appello subito rispedito al mittente da Matteo Salvini: "Vergogna, rabbia e disgusto per lo squallido teatrino Pd-M5s. Siamo pronti ma non ai minestroni. Vedo che Grillo per disperazione dice 'tutti dentro'. Con certa gente non posso starci", chiude la porta il leader della Lega. E da Forza Italia Osvaldo Napoli osserva: "Nei modi obliqui e istrionici che gli sono propri, Beppe Grillo ha mandato una lettera di benservito al presidente Conte". È lo stesso Grillo, dopo un po' dalla pubblicazione della lettera, a precisare, modificando il post su Facebook: "È sottinteso che il Governo è di Conte".