AGI - “Considero preoccupante il fatto che la politica italiana in questi giorni sia molto attenta alle manovre governative e parlamentari e che invece stia passando per ora quasi sotto silenzio un accadimento molto importante”.
È l’inicpit della lettera che il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha consegnato al Corriere della Sera, nella quale mette in evidenza che l’Italia “ha assunto la presidenza annuale del G20, il forum dei Paesi che rappresentano il 60% della popolazione e oltre l’80% del Pil mondiale”, un ruolo – sottolinea l’ex premier che ha presieduto il vertice per ben tre volte – che “non è affatto un semplice orpello formale” bensì “un’occasione unica per concorrere a determinare le prospettive del mondo in una fase di grandi cambiamenti”.
Ma perché questi “non siano soltanto propositi velleitari è necessario costruire una effettiva sinergia — a livello multilaterale e bilaterale — con i principali attori mondiali”.
“E qui Berlusconi mette l’accento sulla “nuova presidenza americana”, verso la quale “l’Italia deve tendere a facilitare un rinnovato ponte di dialogo tra le due sponde dell’Atlantico, innalzando e migliorando il livello di reciproca comprensione e collaborazione tra Europa e Stati Uniti”.
Pur senza negare “alcuni successi importanti della presidenza Trump in materia internazionale”, il leader di FI sottolinea che “l’amministrazione Biden renderà probabilmente più facile un approccio multilaterale che coinvolga Europa e Stati Uniti”.
In questo ambito, Berlusconi pensa “da sempre e con convinzione alla creazione di una concreta ed articolata forza di difesa europea, integrata e non alternativa rispetto a quella dell’Alleanza atlantica. Presidenti democratici e repubblicani, da Bush a Obama, ci hanno sempre ricordato che gli Usa non possono essere il solo produttore di sicurezza globale se gli europei resteranno prevalentemente consumatori di sicurezza a spese dell’alleato americano”.
“Pertanto “Il G20 – seguita Berlusconi – si presterà anche come foro ideale per fare un punto di sintesi sulle principali questioni legate alla sicurezza internazionale e alla lotta al terrorismo, al Medio Oriente — dove si tratta di incoraggiare e rafforzare lo storico processo di pacificazione e di collaborazione avviato fra Israele e alcuni Paesi islamici — e soprattutto alla Libia”, per la quale “si dovrà cercare di porre fine alla sua frammentazione che ha contribuito a produrre una immane crisi umanitaria e una spinta migratoria anche dai paesi limitrofi”.
La Libia è infatti “diventata terreno di confronto fra interessi e influenze economiche, geopolitiche ed anche militari diverse, mettendo in pericolo la sicurezza, non solo dell’Italia, ma del bacino del Mediterraneo e delle contigue aree geografiche”, scrive l’ex premier che non manca di sottolineare che “veniamo da un anno terribile, per l’Italia e il mondo intero” e sul quale riflette: “Abbiamo di fronte a noi, nell’anno appena iniziato, passaggi cruciali che determineranno il nostro futuro, soprattutto delle nuove generazioni, in vista della distribuzione e dell’utilizzo delle cospicue risorse destinate ai diversi paesi europei dal Recovery fund”, che Berlusconi definisce “occasione irripetibile” e “da non sprecare”.
Pertanto, conclude l’ex premier, del G20 “fra una verifica di governo e un tramestio parlamentare, varrebbe la pena di interessarcene un po’ di più”.