AGI - La manovra volge verso l'ultimo, rapidissimo miglio. Il passaggio avverrà a palazzo Madama per il via libero definitivo alla legge di Bilancio, sulla quale verrà posta la questione di fiducia. Un solo voto con il quale (a differenza di quanto accade alla Camera dove il regolamento prevede anche una seconda votazione sull'intero testo) il provvedimento potrà diventare legge scongiurando l'ipotesi che il Paese entri in esercizio provvisorio.
La conta dei numeri a disposizione sul pallottoliere avverrà, in vista dell'esame d'Aula, con ogni probabilità domani, ma secondo fonti parlamentari la maggioranza non corre rischi e la Manovra dovrebbe essere licenziata il 30 dicembre.
A Montecitorio sulla fiducia i voti favorevoli erano stati 314, quelli contrari 230 dopo che si era abbattuta sul testo la scure della Ragioneria a fronte di 80 emendamenti approvati in commissione. Intanto è arrivato il secondo disco verde sul testo: 298 i sì e 125 i no, otto gli astenuti. E si è aggiunto il plauso, per il lavoro svolto, dal presidente Roberto Fico.
"Grazie alla collaborazione tra tutti i gruppi parlamentari, di maggioranza e opposizione, è stato fatto un lavoro significativo e approfondito che conferma il ruolo trasformatore del Parlamento", ha scritto. "L'attività nella commissione Bilancio si è svolta in un clima propositivo, e produttivo. Lo dimostrano i numeri: 307 gli emendamenti approvati, di cui circa il 10% con un consenso unanime. Poco più della metà degli emendamenti approvati viene dalla maggioranza, il 18% dall'opposizione, il 7% è condiviso da ambo le parti, gli altri provenienti da relatori e governo.
Solo con uno spirito genuinamente costruttivo possiamo fare un servizio al Paese, ed è quello che è avvenuto in queste settimane. Spero che lo stesso atteggiamento possa proseguire nei prossimi mesi, perché c'è ancora da lavorare per tirare l'Italia fuori dalla crisi sanitaria ed economica", ha aggiunto