AGI - Sarà direttamente il Consiglio dei ministri a sciogliere gli ultimi nodi sulle prossime misure anti-Covid che potrebbero avere una durata più lunga, rispetto ai 30 giorni (l'ipotesi è fino a metà gennaio) degli altri provvedimenti. E a definire il decreto che bloccherà dal 20 dicembre gli spostamenti tra regioni.
Il Pd, con Zingaretti e Franceschini, difende a spada tratta la mediazione trovata a Palazzo Chigi. La linea della cautela è sposata anche dal Movimento 5 stelle, mentre Italia viva rivendica di essere riuscita a convincere il presidente del Consiglio Conte a lasciare aperti i ristoranti il 25, il 26 dicembre e il 1 gennaio. Ma resta la tensione nel fronte rosso-giallo.
Non è solo la misura sullo stop alla mobilità anche tra i Comuni nei giorni delle festività a dividere la maggioranza. Fibrillazione anche sullo stop ai ricongiungimenti familiari (ci sarà una deroga per chi va a trovare i genitori soli in casa) mentre non ci dovrebbe essere più la 'stretta' sugli alberghi di montagna (si chiuderanno i ristoranti interni, sarà possibile solo il servizio in camera).
Nel dpcm ci sarà una forte raccomandazione a non ricevere a casa persone non conviventi, anche se non verrà inserito alcun limite per le persone a tavola. Confermato il coprifuoco alle 22, sulla possibilità di raggiungere le seconde case l'ala 'rigorista' mantiene la linea dura.
Confermata la quarantena per chi arriva dall'estero, stop alle crociere e alle vacanze sulla neve. Negozi aperti fino alle 21, bar e ristoranti fino alle 18, poi sarà consentito solo il servizio d'asporto. E resta il nodo della scuola. Di Maio, al pari del ministro Azzolina, spinge per riaprirle, Iv è d'accordo ma lega l'ok al tema dei trasporti, più freddo il Pd.
La bozza del dpcm sarà inviata alle Regioni che dopo la riunione della Conferenza dei governatori incontreranno il governo. Diverse le richieste che verranno avanzate: dalla necessità di permettere i ricongiungimenti, alla possibilità di dare un via libera alla circolazione tra Comuni e regioni e a ristori subito per le categorie che verranno danneggiate dalle ulteriori misure restrittive.
Inoltre si ribadirà che occorrono criteri trasparenti nei passaggi tra le fasce di rischio. La strategia dell'esecutivo è quella di puntare su un criterio che porti l'Italia tutta in una zona gialla 'rafforzata'. Il premier poi illustrerà il provvedimento in conferenza stampa e firmerà il dpcm.