AGI - La Valle d'Aosta lancia la sfida al Governo per una gestione dell'emergenza Covid che tenga conto dello Statuto di regione autonoma. "Non importa se questa legge sarà impugnata: è un segnale forte della nostra autonomia, che fa capire che la Valle ha uno Statuto che vogliamo difendere con tutte le forze" ha detto, infatti, il presidente della regione Erik Lavevaz, a proposito della legge approvata a maggioranza dal consiglio regionale. "Il provvedimento, composto da 7 articoli, ha l'obiettivo di "adattare le disposizioni nazionali al territorio valdostano e alle sue specificità, disciplinando le libertà di movimento dei cittadini, le attività economiche e le relazioni sociali, compatibilmente con le misure di contrasto alla diffusione del virus".
La riapertura dei negozi
"Con questa legge, che ricalca l'impostazione della legge attuata nella Provincia autonoma di Bolzano per evitare rilievi di costituzionalità, stabiliamo - ha spiegato il capogruppo della Lega Andrea Manfrin, relatore del provvedimento - le modalità di riapertura di attività commerciali al dettaglio, servizi alla persona, attività di ristorazione e somministrazione, attività artistiche e culturali, strutture ricettive e attività turistiche, impianti a fune, attività produttive, industriali, artigianali e commerciali su tutto il territorio valdostano".
"Non si tratta - ha precisato il presidente della quarta Commissione Giulio Grosjacques (Union Valdotaine) - di una fuga in avanti, né di un progetto di legge confuso che vuole una 'zona franca' al posto di una 'zona rossa': vogliamo però ribadire la nostra autonomia, rispetto a un governo centrale che guarda con un certo disinteresse le periferie. L'obiettivo della messa in sicurezza dei cittadini deve andare di pari passo a un accompagnamento della ripartenza. Siamo consapevoli dell'attenzione che verrà riservata a livello centrale ai nostri atti normativi, ma la difesa delle nostre prerogative statutarie è indispensabile".
"Scarsa sensibilità dal governo"
Questa legge, ha sottolineato ancora il presidente Lavevaz, secondo cui "il Governo italiano ha dimostrato scarsa sensibilità nel capire i problemi della montagna", "è importante perché ha un respiro politico che vuole far valere il peso dello Statuto valdostano rispetto al Governo nazionale, esprimendo una volontà di determinazione molto chiara".
Intanto però da Roma arriva una prima "ammonizione" alla regione alpina che, nei giorni scorsi, pur essendo in fascia rossa aveva dato l'ok alla riapertura dei negozi di vicinato. Con una lettera inviata ieri sera al presidente Lavevaz, il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha chiesto, infatti, la revoca dell'ordinanza con cui si autorizzavano i negozi aperti.