"Questo governo ha dimostrato una volta di più che il rilancio del Mezzogiorno è in cima alle sue priorità". Lo dice il ministro per il Sud e la Coesione Sociale, Giuseppe Provenzano, in una intervista al quotidiano Il Mattino. La decontribuzione sul costo del lavoro è stata resa "strutturale fino al 2029 con risorse importanti, a dispetto di chi era a dir poco scettico", fa notare Provenzano: "Vale 4 miliardi fino al 2025. Poi, a scalare, 2,6 miliardi per il 2026-2027, e un altro miliardo e 300 milioni per il 2028-2029". Inoltre, "è in corso una discussione con l'Europa, sulla quale siamo molto fiduciosi, per il finanziamento per gli anni successivi", ricorda il ministro.
Confermate anche le indiscrezioni sugli sgravi per il lavoro e il credito di imposta. "C'è il potenziamento delle decontribuzioni per gli under 35 nel Sud e la proroga fino al 2022 al momento mal'idea è di accompagnarla per l'intero ciclo di programmazione, del credito di imposta per gli investimenti e di quello, rafforzato, per gli investimenti in ricerca e sviluppo". Ma la priorità, per il ministro, è "rilanciare gli investimenti pubblici per creare nuovo lavoro, sono il vero cardine della legge di bilancio per il Sud. Abbiamo avuto l'assegnazione dei primi 50 miliardi, degli oltre 73 miliardi del Fondo Sviluppo Coesione della programmazione 2021-2027 che all'80 per cento devono essere spesi nel Mezzogiorno".
C'è poi la novità delle 2.800 assunzioni nella Pubblica Amministrazione fino al 2023: "La rigenerazione amministrativa è uno dei punti nodali del Piano Sud 2030. La Pubblica Amministrazione è pronta a spendere e gestire risorse e strumenti senza precedenti? Al momento no. Abbiamo bisogno di nuove competenze e giovani qualificati. Sul piano politico, quello che serve - per il ministro - è "una politica ordinaria all'altezza di questa sfida. La società meridionale, le forze economiche e sociali, le imprese abbraccino gli strumenti messi in campo dal governo". (AGI)