AGI - Si terrà domenica pomeriggio l’Assemblea pubblica che concluderà gli Stati generali del Movimento 5 Stelle. Trenta le voci che prenderanno la parola per arrivare ad una sintesi da sottoporre, come di consueto, al voto delle Rete. Tanti i big che interverranno – da Luigi Di Maio a Roberto Fico al ‘movimentista’ Alessandro Di Battista. Prenderà la parola, su richiesta di M5s, anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e c’è chi non esclude - ritenndolo probabile – anche un 'blitz' del co fondatore di M5s, Beppe Grillo.
Ma prima dei nomi ci sono i temi: la leadership, il rapporto con Rousseau, il vincolo di due mandati per gli eletti. Sono le questioni che, al netto di altre questioni, storicamente cavallo di battaglia dei 5 Stelle ( come l’acqua pubblica e il conflitto di interessi), campeggiano nei 21 documenti redatti, frutto delle riunioni regionali che si sono svolte in vista del rush finale.
Le votazioni su Rousseau
Le votazioni su coloro che si sono candidati a prendere la parola si sono concluse alle 12 del 12 novembre. Sulla piattaforma Rousseau gli iscritti abilitati al voto hanno potuto scegliere tra 978 opzioni. Sono stati 26.365 coloro che hanno partecipato al voto esprimendo complessivamente un totale di 57.172 preferenze. Ma, su decisione del capo politico, sono stati resi noti esclusivamente i 30 candidati più votati, in ordine alfabetico e senza indicazione delle preferenze.
"Il Movimento è l’unica forza politica che, grazie alla piattaforma Rousseau, dà ai suoi iscritti la possibilità di partecipare attivamente alle decisioni politiche", ha sottolineato M5s sul blog delle Stelle, anche se, nelle ore passate non sono mancate le polemiche sia ‘in chiaro’ e che in via riservata: 'è tutta fuffa, hanno già deciso dall'alto", c’è chi non ha mancato di sottolineare.
Da Luigi Di Maio a Roberto Fico ad Alessandro Di Battista sono fra i più votati. Sono stati eletti anche Lucia Azzolina, ministra della scuola, Paola Taverna e l'ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta, il viceministro al Mise Stefano Buffagni. "Su decisione del capo politico sono resi noti esclusivamente i 30 candidati più votati, in ordine alfabetico e senza indicazione delle preferenze. I risultati e la relativa certificazione del voto completo quindi di tutte le preferenze espresse saranno infatti, pubblicati dopo l’elezione dell'organo di direzione del Movimento 5 Stelle", viene spiegato.
Tra gli eletti non solo i big
I trenta che parteciperanno all'assemblea pubblica "sono in ordine alfabetico": Lucia Azzolina, Paolo Bernini, Matteo Brambilla, Stefano Buffagni, Alessandro Caramiello, Gianluca Corrado, Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Manlio Di Stefano, Paolo Ferrara, Roberto Ferrara, Roberto Fico, Barbara Floridia, Luigi Gallo, Alessandra Gianotti, Dino Riccardo Maria Giarrusso, Giulia Grillo, Michele Gubitosa, Luigi Iovino, Antonella Laricchia, Elena Mazzoni, Crescenzo Muto, Vincenzo Presutto, Andrea Quartini, Paola Taverna, Angelo Tofalo, Danilo Toninelli, Daniela Torto, Elisabetta Trenta, Antonio Salvatore Trevisi.
"Dei 30 candidati più votati 21 sono uomini e 9 donne, suddivisi in 11 deputati, 4 senatori, 1 parlamentare europeo e 1 consigliere regionale, 5 consiglieri comunali, 1 consigliere municipale e 7 attivisti. Tra questi ultimi figurano 2 facilitatori del Team del Futuro e un referente della piattaforma Rousseau. La regione più rappresentata è la Campania seguita dalla Lombardia e dal Lazio".
Il processo di voto è durato una settimana, si legge in una nota dell'associazione Rousseau. "Gli iscritti hanno avuto quattro giorni per sottoporre la propria candidatura. A seguire due giorni sono stati dedicati all’esposizione dei profili dei candidati per consentire a tutti visionarli con attenzione, filtrarli in base ai meriti e alle competenze ed esprimere con maggiore consapevolezza la propria preferenza. Infine il voto aperto per 24 ore continuative, giorno e notte, per consentire anche ai residenti all’estero di poter votare", questa la procedura seguita.