Da una parte le mille polemiche sulla sanità, dall'altra le nuove elezioni regionali, nei prossimi mesi, dopo la morte della governatrice Jole Santelli. In mezzo l'emergenza coronavirus che, dopo un periodo apparentemente tranquillo, fa registrare numeri preoccupanti, e che assieme ad un quadro ospedaliero abbastanza offuscato, disegna uno scenario davvero allarmante, da "zona rossa".
E' una Calabria senza pace quella che si appresta ad affrontare la chiusura del 2020, anno in questa ragione particolarmente "nero". E la conferma arriva dall'analisi di Bankitalia, nel periodico rapporto sull'andamento congiunturale dell'economia: "Nella prima parte del 2020, l’economia calabrese è stata fortemente interessata dagli effetti della pandemia di Covid-19”.
"Con la fine del lockdown si è avviata una ripresa dell’attività economica, insufficiente tuttavia a compensare la forte caduta registrata nei mesi precedenti. L’operato di imprese e famiglie è rimasto ancora condizionato dall’incertezza legata al riacutizzarsi della pandemia e al collegato rischio di nuove ricadute economiche".
Lo shock rilevante
Bankitalia inoltre segnala "una diminuzione significativa del fatturato delle imprese nei primi nove mesi dell’anno, risultata più intensa per il settore dei servizi privati. Vi si è accompagnata una diffusa revisione al ribasso dei piani di investimento programmati per l’anno in corso. Il brusco calo delle vendite registrato durante il lockdown ha sottoposto le aziende ad uno shock economico e finanziario rilevante. In concomitanza con il forte incremento del fabbisogno di liquidità - sostiene l'istituto nel rapporto - il credito alle imprese ha accelerato, sostenuto dalle misure adottate dalla Bce e dal Governo. La crescita dei prestiti registrata a giugno ha riguardato con maggiore intensità le imprese di piccole dimensioni e quelle dei servizi".
E anche sul piano dell'occupazione le note sono piuttosto dolenti, con un sensibile calo. Mentre da qualche giorno l'istituzione della "zona rossa" in tutta la regione non farà altro che spingere in basso tutti gli indicatori economici.
Sul fronte sanità, dopo l'infelice intervista del commissario Saverio Cotticelli, le dimissioni e la nomina di Giuseppe Zuccatelli, con l'immediata comparsa sui social di dichiarazioni sull'inutilità della mascherina, le polemiche non si fermano. Da più parti, e non solo politiche, si chiede il passo indietro di Zuccatelli, che ieri ha raggiunto la Calabria, dopo la quarantena dovuta al Covid e il tampone negativo. Zuccatelli non ha risposto alle domande dei giornalisti e, secondo quanto si è appreso, avrebbe iniziato a lavorare sui tanti dossier aperti.
Pressing su Strada
Il governo, intanto, con il premier Giuseppe Conte in testa, ha intensificato il pressing su Gino Strada, che potrebbe occuparsi soprattutto della pandemia: "Seguiamo con la massima attenzione le criticità della sanità calabrese, ancor più in questa difficile fase della pandemia - ha detto il presidente del Consiglio dei ministri - e ci riserviamo ogni valutazione e soprattutto ogni intervento che valga a rafforzare la squadra commissariale e a potenziare i servizi sanitari calabresi e Gino Strada può essere un buon nome, in questa prospettiva".
Intanto, per giovedì 19 novembre i sindaci calabresi manifesteranno a Roma per chiedere "lo stop ai commissari ed alle scelte dall'alto".
Tutto questo mentre martedì sera il Consiglio regionale, con la presa d'atto della scomparsa della presidente Jole Santelli, si è "congedato". La seduta si è conclusa con l'approvazione della proposta di intitolazione della "Cittadella", la sede della Giunta a Catanzaro, alla Santelli, approvazione che è stata accompagnata da un applauso alla memoria della presidente.
Prima del "congedo", infine, commosso omaggio alla governatrice Santelli da parte dei consiglieri regionali della maggioranza di centrodestra, gli unici rimasti in aula visto che, ad eccezione del consigliere Flora Sculco, l'opposizione di centrosinistra aveva lasciato l'assemblea dopo l'approvazione del primo punto contestando la legittimità della seduta.
Di fatto la presa d'atto della scomparsa di Santelli determina lo scioglimento del Consiglio regionale, che potrà tornare a riunirsi solo per approvare atti urgenti e indifferibili, e il ritorno della Calabria al voto per le elezioni regionali. Sulla data, in piena pandemia, si è sviluppata una nuova polemica tra maggioranza e opposizione, poi ci ha pensato il Governo a rinviare tutto ad una finestra tra febbraio e aprile.
La scelta sembra essere quella del 14 febbraio (si attende il decreto del presidente facente funzioni , Nino Spirlì), festa degli innamorati. E proprio di amore, in fondo, avrebbe bisogno la Calabria.