AGI - La mascherina pro-Trump di Salvini? “Una stupidaggine ma ininfluente. E' del tutto logico, però, che Salvini facesse il tifo per Trump e gli altri per Biden”. Per Massimo Cacciari, intervistato dall'AGI, il vero vizio della politica italiana non è quello di seguire, soprattutto a cavallo delle presidenziali, la politica Usa con grande partecipazione, ma piuttosto quello di “fare il tifo, fare polemica”.
“Capire che come vanno le cose negli Stati Uniti – spiega Cacciari - ha un'influenza enorme sull'Europa e anche su di noi mi pare sacrosanto. E' chiaro che i Democratici americani non c'entrano niente coi Democratici italiani, o Trump non c'entra niente con Salvini ma è del tutto logico che le forze politiche di un paese si sentano più o meno vicine a forze politiche di altri paesi”.
Di banalizzazioni, anche in questa occasione, in Italia per il professor Cacciari, comunque, ne sono state fatte molte, forse troppe: “Se trai delle equazioni, se dici: adesso ha vinto Biden quindi ha vinto uno che è come me, dici delle sciocchezze, ma è chiaro che per un fronte politico europeo e italiano la vittoria di Biden su Trump significa ossigeno. Chiunque auspicasse una razionalizzazione della politica americana – prosegue - borse comprese, faceva il tifo per Trump, e mi pare fossero la stragrande maggioranza nel mondo”.
Fondamentale, nella superficialità e nella estremizzazione del tifo italiano per le presidenziali americane, come sempre e come per altri fatti, il ruolo dei social: “Le nuove forme di vita e di pensiero – osserva Cacciari - come i social hanno certamente accentuato, in Italia come in tutto il mondo, la presunzione da parte di ciascuno di noi a sproloquiare la propria su ciascun argomento. Io che non sono nei social, non ho blog, non ho niente, riceverò 100 mail al giorno di persone sconosciute che mi dicono la loro su tutto, con la pretesa che io gli risponda. Una volta parlavano soltanto quelli che avevano qualcosa da dire.
Negli anni precedenti, forse anche per questo c'era una politica estremamente più matura, non c'è dubbio. Oggi tutto è incentivato all'eccesso, compresa la politica, a colpi di demonizzazione reciproca. Proprio per questo, che un conservatore ragionevole come Biden abbia vinto mi pare una buona notizia. Mi pare che sia una persona adatta per riportare il clima, negli Usa e di conseguenza in tutto il mondo democratico occidentale, a un confronto tra posizioni diverse senza demonizzazioni, senza isterismi e senza sovranismi”.
Per Cacciari, però, bisogna fare attenzione, perché Biden non è la panacea dei mali e dei problemi delle società occidentali: “Tutti i problemi che hanno portato alla vittoria di Trump e che Trump rappresenta, rimangono tutti intatti e sono lì. Non è che questa vittoria di Biden sia il compimento di un processo che supera le questioni che hanno portato Trump all'affermazione. Non ne è stato risolto neanche uno”. Sul futuro di Trump, a differenza di quanto stanno scrivendo molti addetti ai lavori, Cacciari non vede grandi sviluppi politici: “Credo - conclude tranchant – che finisca qui”.