AGI - "Erede naturale di Ettore Petrolini": è il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a sottolineare la capacità di Gigi Proietti di coniugare alto e basso, colto e popolare in una commistione riuscita a pochi altri e sulla quale Renato Nicolini costruì l'Estate Romana. L'attore è scomparso alle prime luci del suo 80esimo compleanno in una clinica romana, al quartiere Nomentano, e il Capo dello Stato, nell'apprendere della scomparsa, si dice addolorato e ricorda Proietti come "attore poliedrico e versatile, regista, organizzatore, doppiatore, maestro di generazioni di attori".
Fucina di artisti
Un riferimento, questo, allo sforzo di Proietti di dare nuova linfa al teatro e alla commedia dell'arte in particolare, attraverso la sua scuola di recitazione che, nel corso degli anni, ha formato attrici e attori: da Massimo Wertmuller a Flavio Insinna, da Rodolfo Laganà a Enrico Brignano e Chiara Noschese. Uno sforzo a cui rende omaggio anche il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini, che proprio in queste ore ha dovuto annunciare la chiusura dei teatri per fare fronte all'emergenza sanitaria legata al Covid-19.
L'omaggio di Franceschini
"Con Gigi Proietti scompare un grande protagonista della commedia italiana, un uomo di cinema e di teatro che ha vissuto intensamente la sua arte, apprezzato da milioni di italiani. Un maestro, un artista geniale che ha saputo realizzare i suoi sogni con generosità, facendo vivere realtà come il Globe Theatre a Villa Borghese, il Brancaccio e la sua scuola di recitazione che sono stati una vera e propria fucina di nuovi talenti".
Il Brancaccio e il Globe Theatre
Il Brancaccio e il Silvano Toti Globe Theatre sono state le 'case' artistiche e le 'creature' di Gigi Proietti che, con esse, ha cercato di rendere il teatro alto accessibile a tutti. D'altra parte, il legame tra Proietti e il popolo romano è sempre stato fortissimo, come ricorda ancora il Capo dello Stato: "Desidero ricordarlo anche come intellettuale lucido e appassionato, sempre attento e sensibile alle istanze delle fasce più deboli e al rinnovamento della società".
L'impegno sociale
Un riferimento alle iniziative che Gigi Proietti fece nelle carceri, per portare un sorriso a chi è privato della libertà personale, negli ospedali, nelle mense per i poveri. Alto e basso, dunque, colto e popolare: una commistione presente anche nella parabola artistica di Proietti, votata al teatro, ma con 'picchi' anche sul grande schermo e in televisione.
Il cinema
Casotto di Sergio Citti è una perla di comicità grottesca poco conosciuta al grande pubblico, al contrario di Febbre da Cavallo, film di Steno con Proietti a prestare il suo volto alla maschera di Mandrake, poi divenuto suo alter ego. Lo dimostra il saluto riservato dal vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani - "Ciao Mandrake" - ma anche il ricordo del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. "Da 'Mandrake' al 'Maresciallo Rocca', in teatro, cinema e tv ha raccontato vizi e virtù dell’Italia. Sempre con il sorriso, che resterà sempre con noi".
Un pezzo di cultura italiana
A questa capacità di raccontare il paese fa riferimento anche la presidente del Senato, Elisabetta Casellati: "Genio della commedia all'italiana, istrione del palcoscenico, impareggiabile cantore della romanità, Gigi Proietti, nella sua straordinaria carriera, a teatro, al cinema e in tv ha saputo raccontare i vizi e le virtù degli italiani e della città che tanto amava", ricorda Casellati.E per il presidente della Camera, Roberto Fico, "ci lascia un pezzo della cultura e della nostra identità nazionale".
Il legame con Roma
Gli esponenti politici romani che lo hanno conosciuto, si soffermano sull'uomo e sul suo legame indissolubile con la città. "Gigi Proietti se n’è andato proprio oggi, giorno dei suoi 80 anni. Un maestro per il teatro italiano, un re di Roma", scrive in un Tweet il commissario europeo agli Affari Economici Paolo Gentiloni, commemorando l'attore scomparso nelle scorse ore.
Il ricordo di Zingaretti
"Roma e l'Italia piangono Gigi Proietti, un attore straordinario, colto, intelligente, amato da generazioni e generazioni. Non ti dimenticheremo mai Gigi, e sempre grazie per le risate, le emozioni, le riflessioni con cui ci hai accompagnato". Lo scrive, su Facebook, Nicola Zingaretti. "Ha fatto del bene all'animo degli italiani e ha saputo valorizzare la parte migliore del carattere romano", dice Goffredo Bettini, membro della direzione nazionale del Pd. "E Francesco Rutelli: "Anche quando Roma è stata avversata e combattuta, Gigi Proietti è stato amato dal grande pubblico di ogni parte del nostro Paese. Perché è stato ironico, non retorico. Intelligente, e critico. Non era necessario aver letto Pascarella, o Trilussa, o avere ascoltato Petrolini: lui ce li ha portati a domicilio, sempre bussando educatamente alla porta, ed era un piacere farlo entrare".