AGI - Una bacchettata ai 'solisti' e un richiamo a una direzione corale, passando dalla fase del capo politico a quella di una gestione collegiale. Quella che nel lessico della 'vecchia' politica si chiama segreteria politica e serve a bilanciare le diverse anime di un partito. O di un Movimento. Luigi Di Maio affida a Facebook una articolata messa a punto per mettere in chiaro che "chi vuole bene al Movimento oggi ha il dovere di unire la nostra comunità. Perchè sono le divisioni quelle che ci hanno sempre fatto male".
"Noi vinciamo quando siamo uniti e coesi, quando siamo una squadra in cui ognuno - richiama - ha il suo compito e lo porta avanti. Non basta più dire cosa, ma bisogna approfondire il come e il quando". Insomma, è il messaggio che arriva dal ministro degli Esteri, "il Movimento 5 stelle non è una vetrina, è una comunità, dove ognuno si sforza di capire il prossimo, dove la sintesi e il dialogo prevalgono sugli individualismi".
Prefigura "il Movimento del futuro", Di Maio, dicendo che "non si deve limitare a essere una voce sola, non basta soltanto dire. Dobbiamo essere una mano sola, perchè dobbiamo creare. Creare il futuro che desideriamo. Oggi siamo al governo e abbiamo l'opportunità di farlo. Ma per riuscire nel nostro intento dobbiamo essere uniti".
Guardando all'immediato, in vista degli Stati Generali, Di Maio assicura che "non presenterò nè mozioni, nè proposte singole, anche perchè la discussione sarà partecipata e inclusiva, e il processo decisionale non alimenterà scontri. Il mio auspicio è che il Movimento possa dotarsi di nuovi strumenti per essere più forte".
Dunque, nella "mappa per il futuro" tratteggiata sui social, l'ex capo politico M5s vede "un organo collegiale al posto del capo politico per garantire decisioni veloci e partecipate", per fare "alleanze programmatiche per avere nuovi sindaci e presidenti di Regione M5s, così come ci hanno chiesto gli iscritti nella votazione di questo agosto".
Ma cè anche da "collocare chiaramente il Movimento in una famiglia europea, per poter essere più incisivi nelle decisioni che riguardano la nostra nazione e il nostro continente", segnala. E per definire il dna del Movimento, Di Maio si richiama allo studio commissionato al sociologo De Masi per tornare a valorizzarne l'essere "un lavoro di squadra, una visione unitaria e di futuro, per tutto il Movimento 5 stelle". "Un documento che raccoglie i nostri valori e che - ripete ancora - supera le logiche dei personalismi, che valorizza il gruppo e non il singolo. Un partito lo avrebbe definito un nuovo manifesto politico, mentre per noi è una mappa, una mappa per orientare il Paese nelle sfide dei prossimi 20 anni, nel bel mezzo di una pandemia che ha stravolto le nostre vite".
'Testa' per segnare il cammino, ma anche 'gambe' per percorrerlo: per Di Maio sono "la visione del domani" quelle oltre 300 pagine, divise in 11 capitoli, importanti quanto "un'organizzazione capillare a livello provinciale e regionale con referenti legittimati, con chiare competenze".
"Il nostro compito - assicura - non è ancora finito. Per affrontare i prossimi anni, serviranno orgoglio e coraggio. Il popolo italiano ha dimostrato di saper essere all'altezza della situazione. Dimostriamo ancora una volta come Movimento di saper vincere le sfide che ci attendono".