AGI - Giuseppe Conte parla al telefono con la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, incontra a palazzo Chigi il premier spagnolo Pedro Sanchez e ribadisce a chiare lettere: "Il Governo durerà fino al 2023, fino alla fine della legislatura". Il confronto sulla politica economica e sul Mes all'interno della maggioranza avverrà dopo gli Stati generali M5s.
Sul Covid Conte sottolinea che la situazione è "sensibilmente" cambiata rispetto alla primavera. Non ci sono più le condizioni per un lockdown generalizzato. Spetta alle regioni e sindaci decidere eventualmente lockdown locali e circoscritti. "Le regioni e i sindaci - dice il premier - possono emanare decisioni più restrittive sul covid. L'importante è che la collaborazione tra le regioni, gli enti locali e il Governo, in particolare con il ministro della Salute Speranza, sia costante".
La stessa conferenza stampa con Sanchez, nel cortile di palazzo Chigi e con utilizzo di mascherine, è l'occasione per sottolineare che "con le dovute precauzioni la vita, anche quella politica, continua".
Sulla Brexit l'Italia e la Ue dicono no ad un accordo "ad ogni costo". "In particolare - scandisce il capo del Governo italiano - "la parita' di condizioni per le nostre imprese rispetto a quelle del Regno Unito e' un tema strategico su cui non e' possibile alcun cedimento".
Italia e Spagna, due Paesi fortemente colpiti dal virus che rappresentano insieme il 20% del pil della Ue, fanno fronte comune per quanto riguarda la risposta Ue all'epidemia. "Pochi giorni fa - dice Conte - all'ultimo Consiglio europeo abbiamo ribadito che Next generation Eu e il quadro finanziario pluriennale devono partire il 1* gennaio 2021 senza ritardi: abbiamo bisogno che le nostre economie ripartano, i nostri cittadini non possono aspettare".
Per Conte "solo l'Europa potrà farci ripartire dal Covid. Le ricette nazionalistiche non danno soluzioni".
Conte e von der Leyen sottolineano che ci sarà "un coordinamento europeo" su Covid19, Global Health Summit, Recovery Fund, Migrazioni e rapporti UE-Regno Unito.
L'Italia chiede, infine, di cambiare nome al Patto di Stabilità Ue: "Mi piacerebbe si chiamasse Patto di crescita nella stabilita' e per lo sviluppo sostenibile, perche' non si puo' lasciare fuori lo sviluppo sostenibile. Ma non voglio prevaricare le prerogative della Commissione europea".