AGI - "Il lockdown viene usato da chi non ha mezzi". Lo afferma il premier Giuseppe Conte al Limes Festival, ricordando che l'Italia ha già maturato esperienza con il Covid la scorsa primavera. Conte sottolinea che per affrontare la seconda ondata del coronavirus lo strumento non è il lockdown, ma bisogna "rispettare le regole" anche "autoproteggendosi" e adottare una "strategia più mirata".
Conte prosegue: "Siamo anche stanchi. I nostri cittadini sono stanchi, vengono già da una prova durissima. Forse è anche la ragione per cui in questo momento non entriamo ancora nell'ottica dell'importanza di rispettare queste regole. Ma la mascherina è la formula più importante di protezione. La prima ondata ci ha trovato impreparati, il mondo era impreparato. Non conoscevamo le caratteristiche di questa malattia. Di qui anche il lockdown. Non sto dicendo che l'ondata è meno pericolosa, sto dicendo che abbiamo lavorato, facciamo tanti test. Dobbiamo affrontare questa ondata con una strategia nuova, diversa, che non prevede più il lockdown. Una strategia molto più mirata, ma rispettando le regole di distanziamento, autoproteggendoci".
Presto in Ue centinaia di milioni di vaccini
Il problema non è solo italiano, ovviamente: "In Ue siamo tutti preoccupati per la seconda ondata del Covid. C'è la consapevolezza che le nostre comunità nazionali sono stanche", afferma il premier. "L'Ue sta finanziando le più importanti ricerche ed è in condizione di potersi garantire varie centinaia di milioni di vaccini", ha detto Conte. "E' stato un investimento ad ampio spettro, alcuni gruppi prospettano esiti per fine novembre o dicembre, potremmo avere molto presto 200 o 300 milioni di vaccini. Saremo in grado di inondare i nostri sistemi di vaccini e ci siamo premurati anche di procurarli anche per i Paesi con le economie più fragili". Conte sottolinea che tutti i Paesi Ue sono preoccupati per la seconda ondata "anche perchè le comunità nazionali sono stanche". Il premier afferma che il lockdown è il sistema usato da chi non ha mezzi. "L'Italia potrà utilizzare l'esperienza accumulata nella scorsa primavera".
In Libia l'Italia segue la linea Onu
Poi la politica estera: in Libia "l'Italia non userà mai l'opzione militare, come Paese perseguiamo la pace", ha detto Conte. "L'Italia in Libia ha un ruolo, ha interessi economici" e non vede positivamente la presenza della Turchia a Tripoli e della Russia in Cirenaica. "L'Italia non partecipa a un conflitto civile deliberato a tavolino, ma lavora a una soluzione politica. Siamo un Paese che persegue la pace, che non combatte guerre per procura", ha osservato."Non condivido l'idea di Macron che la Nato sia cerebralmente morta. La Nato rimane una salda alleanza ed esprime un ruolo strategico". E ancora: "Il memorandum non è ahimè servito a migliorare l'interscambio con la Cina".
"Un rapporto migliore con la Cina non peggiora quello con Usa"
Per Conte "un miglior rapporto con la Cina non vuol dire peggiorare quello con gli Stati Uniti. Il rapporto con gli Stati Uniti è consolidato e non puo' subire perturbazioni cosi' facilmente. Dove abbiamo avuto valutazioni differenti, non su obiettivi ma sulle modalità con cui raggiungere quegli obiettivi, questo non ha alterato i nostri rapporti. Sono sistemi cosi' intrecciati che non possono essere messi in discussione". Conte prosegue: "I nostri rapporti con gli Usa, la collocazione atlantica è consolidata. La sottoscrizione di quel memorandum con la Cina non ha alterato i rapporti con gli Usa, neanche il caso del Venezuela".