AGI - “Dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere la didattica in presenza”. È la premessa che il presidente della Regione Emilia-Romagna, e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini fa in una intervista a la Repubblica per sostenere che l’idea della didattica a distanza è stata solo “ipotizzata, legittimamente, da alcune Regioni come rimedio estremo qualora il governo avesse deciso di ridurre la capienza attualmente prevista per i mezzi di trasporto pubblico”.
Poi Bonaccini precisa: “Nella cabina di regia, però, il governo non ha neppure toccato l’argomento della Dad. E quindi la questione non si è posta”. Tuttavia, insiste: “Resto convinto che sia una priorità per il Paese e che dobbiamo fare tutto il possibile per salvaguardare la didattica in presenza. Prima di rimettere i ragazzi a casa va esperita ogni altra possibilità”.
Quanto alla decisione delle Regioni alzare all’80 per cento il limite di capienza nei mezzi di traporto pubblici, Bonaccini afferma: “L’attuale capienza è stata condivisa per tempo con il Comitato tecnico scientifico, insieme alle regole di sicurezza da adottare sui mezzi, a partire dall’uso obbligatorio della mascherina. Dopo il riavvio delle scuole, di tutte le attività economiche e dei servizi, permette di garantire un servizio che non lasci nessuno a terra. Ma siamo pronti a raccogliere e vagliare altre proposte”.
“Prima della riapertura delle scuole, in Emilia-Romagna, insieme alle aziende di trasporto pubblico locale e ai sindacati, abbiamo deciso un potenziamento di 5 milioni di chilometri di servizi aggiuntivi, con oltre 270 bus in più e nuovi fondi per 16 milioni di euro, sanificando i mezzi e con strumenti di sicurezza a bordo”, rivendica Bonaccini che al governo dice: "Monitoriamo la situazione praticamente in tempo reale. Prima di tenere a casa i ragazzi, possiamo tutti fare altri passi avanti”.