AGI - Terminato il periodo di campagna elettorale ora il leader della Lega Matteo Salvini si prenderà tutto il tempo per decidere strategie e mosse future. Ma intanto ha aperto il cantiere.
Sia nel centrodestra (nelle prossime ore – riferiscono fonti parlamentari della coalizione - dovrebbe esserci un incontro tra i leader, anche per cominciare a studiare le prossime candidature per le amministrative, con l’ex responsabile del Viminale che punta su esponenti che “non abbiano la tessera di partito in tasca”) ma soprattutto nella Lega.
Il segretario del partito di via Bellerio non ha visto solo Giorgetti (incontrato due volte, una al Senato per un’ora, l’altra volta alla Camera) ma tutti i ‘big’. Una consultazione in vista della riunione della segreteria politica che ci sarà la prossima settimana (vi entreranno, tra gli altri, i capigruppo e rappresentanti delle regioni e dei primi cittadini).
La spinta unanime arrivata dai dirigenti è quella di allargare i confini. Non basta più il Rassemblement National di Marine Le Pen.
Il segretario avrebbe dato il via libera ad un dialogo a tutto campo, a far partire interlocuzioni in Europa e con le Cancellerie. Questo non vuol dire che arriverà una richiesta formale di ingresso al Ppe. Ma si aprirà il confronto.
L’ex ministro dell’Interno ha sottolineato che “Marine Le Pen alle Europee è stata il primo partito in Francia”, ha ribadito che “non si andrà con il cappello in mano”, che “i partiti non si cambiano come le camicie o i calzini”, che si ragiona con chi mette “al centro lavoro, famiglia sicurezza”. Ma ai ‘big’ non avrebbe chiuso la porta. Anche a Giorgetti che sta dialogando con la Cdu tedesca.
Il 13 Salvini e Giorgetti incontreranno la delegazione degli europarlamentari. Il partito popolare europeo ha deciso di ‘congelare’ il ‘caso Orban’ e in presenza di un distaccamento dalle politiche ‘sovraniste’ considererebbe la possibilità di abbattere il muro fin qui eretto.
La partita è ancora lunga, però alcuni esponenti centristi nei giorni scorsi hanno incontrato il presidente del Ppe, Tusk, e il segretario Lopez. E uno di loro, l’ex deputato Ncd Alli, alla Camera ha riferito dell’esito della riunione proprio al numero due della Lega, Giorgetti. La tesi dell’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio è che occorre correggere la rotta, guardando anche al centro.
Ma Salvini punta ora a consolidare i voti, non ritiene al momento necessario alcuna virata, considerato che la Lega – ha spiegato ai suoi – è il primo partito in Italia.
L’apertura però è nel metodo, l’ok è al dialogo, anche in Europa. In Italia la corsa al centro è ripartita dopo le Regionali, uno dei segnali lo hanno dato Carfagna e Toti che insieme ai rispettivi fedelissimi si stanno vedendo per capire se c’è lo spazio per una nuova prospettiva politica.
Berlusconi – negativo al tampone e presente ai festeggiamenti del matrimonio del figlio Luigi – ai suoi ha manifestato le sue perplessità per un’operazione che rischia di provocare scossoni nell’area di FI. Ma nel partito azzurro non si paventa ancora il rischio di una ‘scissione’.
In ogni caso nell’incontro che i leader della coalizione avranno nelle prossime ore si affronteranno tutti i nodi sul tavolo. Con l’obiettivo di rilanciare l’alleanza e di evitare divisioni. La convinzione nel centrodestra è che le elezioni politiche sono lontane, da qui la necessità di costruire un percorso condiviso nel medio e lungo termine. "Almeno fino a che non piazzano un loro uomo al Quirinale non mollano, ma nel frattempo Pd e M5S litigano su tutto. Ieri è mancato numero legale sul Covid”, ha sottolineato Salvini a ‘Porta a porta’.