AGI - "Purtroppo il sì ha aperto la strada a una legge elettorale che è il contrario di quello che ci serve. Il proporzionale contiene tutti gli elementi più negativi e deleteri per un Paese a cui invece occorrerebbero stabilità, governi certi, con deputati e senatori che rispondano ai cittadini e ai territori". È deciso il giudizio di Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega, che conferma in un'intervista a 'Repubblica' di aver votato No al referendum di domenica e lunedì.
Giorgetti afferma anche: "Questa proposta di legge proporzionale prima non era sul tavolo, poi Pd e M5s l'hanno messa alla base del loro contratto di governo. Le leggi elettorali vengono fatte come al solito a uso e consumo di quelli che comandano in quel momento, pensando di fare qualcosa che torni utile a chi la fa" e per questo, dice, "ho depositato una proposta di legge costituzionale che prevede che le eventuali nuove leggi elettorali entrino in vigore non subito, ma dalla seconda legislatura utile. In modo che non si sappia prima a chi convenga".
Mentre "una legge elettorale dovrebbe garantire un governo che duri per tutta la legislatura, legittimato dal popolo e non frutto di accordi e trasformismi in Parlamento. E dovrebbe servire a portare in Parlamento deputati e senatori qualificati e non nominati". Poi Giorgetti dice di aver "molto apprezzato la recente presa di posizione di Romano Prodi su questo. Il parlamentare eletto con il maggioritario risponde al territorio, si sente vincolato, coltiva il rapporto con i sindaci, le associazioni. E' il modello migliore per avere parlamentari di qualità".