AGI - Il ministro degli Esteri Luigi di Maio chiarisce di avere "piena fiducia nel presidente del consiglio e nei vertici dell'intelligence in un momenti cosi' complicato per il Paese". Lo ha detto intervenendo a Radio Anch'io, riferendosi alle polemiche parlamentari su un emendamento del Movimento 5 Stelle al Decreto Legge Covid sulle nomine dei vertici dei servizi di intelligence. Il rischio per il Movimento è che, per i malumori interni, una 'frondà di deputati possa oggi far mancare il voto di fiducia al governo, previsto per le 15.30.
Il tema del contendere è l'emendamento della collega di partito Federica Dieni al disegno di legge di conversione del decreto Covid, che estende lo stato di emergenza nazionale per pandemia.
L'emendamento, presentato dalla deputata pentastellata che siede nel Copasir e controfirmato in origine da una cinquantina di colleghi, chiede la soppressione del sesto comma dell'articolo 1 del decreto, che autorizza la proroga dei vertici dei servizi segreti italiani fino ad un massimo di ulteriori 4 anni. Malgrado le insistenze del governo, Dieni non ha ritirato l'emendamento.
E, dopo aver consultato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, essersi confrontato con il gruppo e la stessa Dieni anche stamane, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico d'Incà oggi nel primo pomeriggio si è trovato costretto a porre la questione di fiducia sul provvedimento.
Il nodo dovrebbe risolversi alle 15:30 con il voto di fiducia, che quindi eviterà la discussione dell'emendamento divisivo. E la maggioranza non dovrebbe avere problemi di numeri. Ma il nervosismo all'interno del Movimento resta fortissimo.