Urne aperte anche in Liguria il 20 e 21 settembre per rinnovare il governo regionale "congelato" dallo scorso maggio per via dell'emergenza coronavirus: in campo al momento ci sono l'attuale presidente della Regione, Giovanni Toti, il giornalista Ferruccio Sansa che incarna la coalizione "giallorossa", l'ex preside della facoltà di Ingegneria di Genova, Aristide Massardo, su cui convergono invece Italia Viva e +Europa.
Con liste proprie sono scesi in campo anche l'ex grillina Alice Salvatore con il suo movimento "Il buonsenso", un'altra ex nota pentastellata Marika Cassimatis con la lista "Base Costituzionale". Ci prova anche Giacomo Chiappori, sindaco di Diano Marina di fede leghista, ma oggi spina nel fianco per il centrodestra: con la sua "Grande Liguria", si candida presidente prendendo le distanze "dalla Lega di oggi che non è più quella di una volta".
Il vero duello comunque sembra essere a tutti gli effetti quello tra il governatore uscente e il giornalista del Fatto Quotidiano, con il primo al momento in vantaggio sull'avversario di diversi punti percentuali, almeno a quanto emerso dai sondaggi.
Forse il risultato del prossimo settembre non sarà tanto netto quanto quello del 2015, quando Toti riuscì ad ottenere una clamorosa vittoria, superando la candidata del centrosinistra Raffaella Paita, anche grazie alla corsa in solitaria della sinistra che tolse alla dem voti decisivi.
In vista del voto, il governatore può contare ancora una volta sul sostegno e il peso elettorale della Lega, nonché su quello di Forza Italia, nonostante Toti abbia abbandonato il partito di Berlusconi da un anno. Sul fronte opposta, Sansa ha messo d'accordo Pd e M5s: non ha convinto i renziani di Italia Viva che, insieme ad Alleanza Civica, +Europa, Partito Socialista Italiano e Partito del Valore Umano, ha deciso di puntare su Massardo come proprio candidato, andando per conto proprio, così come avvenuto in Puglia e Veneto.
Il fronte degli indecisi/astenuti è stimato intorno al 41%: maè difficile immaginare che, portando al voto una parte di essi, la previsione sui sfidanti principali Toti e Sansa, con il primo vincitore, possa essere ribaltata dal voto. Intanto, a luglio, il Consiglio regionale della Liguria ha approvato approvato all'unanimità una riforma delle legge elettorale regionale che introduce la parità di genere nella composizione delle liste elettorali e abolisce il 'listino' dei nominati.
Per la prima volta gli elettori liguri, dunque, con il loro voto designeranno tutti e trenta i consiglieri regionali, compresi i sei seggi fino ad oggi nominati dal 'listino' del presidente.