AGI - Il tragico evento del Ponte Morandi del 14 agosto 2018 "è stato vissuto anche come simbolo di contraddizioni presenti del nostro Paese, nel quale modernità, genio e sviluppo convivono con incurie inaccettabili e con antiche negligenze". Lo scrive il capo dello Stato Sergio Mattarella sulle colonne de La Stampa, il quotidiano di Torino che ripubblica il testo della lettera che il Presidente ha scritto appositamente per Il Secolo XIX, il giornale di Genova.
E nel ricordare la cerimonia che ha preceduto l'inaugurazione "del bellissimo ponte San Giorgio", Mattarella si sofferma sull'incontro avuto con i familiari delle vittime e sulla "loro giusta richiesta di verità e giustizia per i propri cari inghiottiti dal crollo del ponte".
Per poi osservare: da questa "sollecitazione occorre ripartire per sviluppare e, per qualche aspetto, ricostruire una affidabile cultura della sicurezza, di adeguata manutenzione e del controllo che coinvolga e responsabilizzi imprese, enti pubblici, istituzioni locali e nazionali, università, mondo della ricerca" che sono - conclude Mattarella - "per la Repubblica valori più alti della vita e della libertà dei propri cittadini".