AGI - L'esclusione dei 'furbetti' del bonus non dovrebbe essere l'unica novita' per la Lega alle prossime Regionali. In un clima di accerchiamento - oggi e' stato sospeso un altro consigliere in Trentino - il partito di via Bellerio si trova ad affrontare un'estate completamente diversa da quella dell'anno scorso.
Non c'è solo il paragone delle due visite di Salvini al 'Papeete': l'agenda dei leghisti è stata stravolta anche dalla pandemia. Al di la' della kermesse a Milano Marittima e di una iniziativa vicino Livorno non sono previste feste. Non ci sarà neanche Pontida e così i parlamentari del partito che dodici mesi fa furono chiamati a raccolta a Roma per invocare le elezioni ora non hanno impegni particolari. Molti sono in vacanza come del resto Salvini che si è ritagliato alcuni giorni a Forte dei marmi.
Tuttavia il cambiamento - legato pure ai casi giudiziari dela Open Arms, delle vicende in Lombardia e anche alla storia dei 'furbetti' del bonus - è sulla strategia per le Regionali. L'intenzione dell'ex ministro dell'Interno sarebbe quella di non personalizzare più il voto, cosi' come fatto in Emilia Romagna, per evitare alcune mosse che hanno finito per concentrare la partita tra Bonaccini e Borgonzoni attorno alla sua figura. L'orientamento inoltre, sarebbe anche quello di non 'politicizzare' il voto, ovvero di non legarlo alla sopravvivenza o meno del governo.
Lo scopo di Salvini resta quello di vincere nelle varie Regioni dove si vota, a partire dalla Toscana, ma - spiega un 'big' lumbard - si scegliera' la strategia del 'low profile', per valorizzare maggiormente i territori e non alzare allo stesso tempo le aspettative, con il convincimento, dietro le quinte, che alle urne per le Politiche ci si andrà solo nel 2023.
In ogni caso in questa tornata elettorale - al contrario del voto in Emilia Romagna quando a ogni parlamentare fu assegnato un comune - non c'e' stata una chiamata alle armi per i leghisti da parte del 'Capitano'. Deputati e senatori sono stati invitati a partecipare alla campagna elettorale, ma nulla al confronto di quanto accadde l'anno scorso, quando 'big' e 'peones' traslocarono sulle coste romagnole o nelle città emiliane.
E intanto la Lega è finita sotto attacco anche in Veneto, con i tre consiglieri regionali che hanno dichiarato di aver chiesto il bonus. Ora il governatore Zaia ha preso tempo, ha spiegato che intende parlare prima con i consiglieri, ha ascoltato le ragioni del numero due della Regione, Forcolin che ha annunciato di aver bloccato subito la richiesta del bonus. Ma le tensioni restano, perché "questa vicenda dei furbetti e' finita per danneggiarci ulteriormente", spiega un 'big' del partito.
Per ora i leghisti Murelli e Dara sono stati sospesi, anche se in diversi non escludono che poi alla fine possano essere 'perdonati'. Ma per ora no: Salvini su questa linea e' stato netto. E intanto va avanti il lavoro di dialogo per la compilazione delle liste in Veneto, con la mediazione dell'ex ministro della Famiglia, Fontana.