AGI - Sì alle scuse, perché c'è una questione di dignità e di opportunità, no a campagne d'odio, perché le istituzioni sono al di sopra di chi le rappresenta. Così il presidente della Camera, Roberto Fico, interviene sul caso dei deputati che hanno richiesto il bonus Covid dedicato alle partite Iva.
"Opportuno che chiedano scusa"
“Credo sia opportuno - dice Fico alla Stampa - che questi parlamentari chiedano scusa. È quello che ho chiesto. Non c'è stata una violazione della legge, sia chiaro, e la responsabilità è individuale, ma qui si tratta di una questione di dignità e di opportunità, di come si intende il proprio incarico di rappresentante dei cittadini”.
Il presidente dell’Aula di Montecitorio avverte, però, che “non servono campagne d'odio” in quanto “le istituzioni si pongono sempre al di sopra delle persone che le rappresentano”. E semmai, “un errore commesso da alcuni deputati non deve intaccare la credibilità della Camera, ed è proprio per questo che auspico delle scuse e la restituzione dei bonus. Quando si sbaglia poi bisogna ammetterlo e chiedere scusa”.
"Inaccettabile da un punto di vista morale"
Quanto allo spirito della legge che ha consentito la "furbata" da parte dei tre deputati, Fico commenta: "C'era l'esigenza di far presto, ma anche di non appesantire le procedure in un momento già estremamente complicato. Da anni si parla di necessità di alleggerimento della burocrazia, specie per le imprese”. Tuttavia è “chiaro che a questa richiesta – sottolinea il presidente – deve corrispondere un alto senso di responsabilità e di etica da parte dei destinatari delle norme” ed è pertanto “inaccettabile da un punto di vista morale che una norma prevista per aiutare chi era in difficoltà sia stata utilizzata in questo modo, sorvolando sullo spirito di comunità che dovrebbe essere prevalente”.