AGI - I deputati M5s rinunceranno alla privacy "perché tutti i cittadini possano sapere" se un parlamentare pentastellato è tra quelli al centro dello scandalo sugli aiuti percepiti in quanto titolari di partite Iva. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in diretta su Facebook.
"I nomi devono venire fuori perché quei deputati devono dimettersi" ha aggiunto, "Se a queste persone è rimasto un briciolo di decenza dovrebbero venire fuori, chiedere scusa e andarsene a casa".
"Chiediamo che anche altre forze politiche rinuncino alla privacy, perché qui la privacy non c'entra: stiamo parlando del rapporto di fiducia tra il cittadino e la persona che quel cittadino, in quanto elettore, ha mandato in parlamento. Noi, su iniziativa di Vito Crimi, stiamo firmando una delibera in cui facciamo la nostra rinuncia".
"Si dice che tra questi cinque parlamentari ci siamo tre leghisti, uno di Iv e un ex del Movimento passato al gruppo misto" ha aggiunto il ministro degli Esetri, "gli scandali non salvano nessuno, ma azioni simili fanno male alle istituzioni della nostra Repubblica".
Di Maio - che ha definito le parite Iva "i nuovi proletari" - ha riconosciuto che l'importo del bonus è stato "minimo" per quanti con il proprio lavoro autonomo mandano avanti una famiglia e per questo, ha detto, il fatto che lo abbiano chiesto dei parlamentari "che durate il lockdown hanno continuato a percepire stipendi e indennita'" è ancora più grave.