AGI - "Se tutto andrà bene, come spero, entro cinque mesi, ovvero entro la fine dell'anno, l'Italia avrà le sue prime dosi di vaccino". È ottimista il ministro della Salute Roberto Speranza che in un intervista a Il Foglio affronta il tema della pandemia da Covid a partire dalla lista dei 14 Paesi da cui non si potrà accedere in Italia per chi nei 14 giorni precedenti vi ha soggiornato o transitato.
Vaccino che non sarà obbligatorio perché "quella che stiamo vivendo è la stagione della persuasione" e che "andrà prima al personale medico a rischio". Quindi il ministro Speranza aggiunge: "Ciò che non percepiamo fino in fondo è che oggi il mondo si trova nella sua fase peggiore e un Paese con la testa sulle spalle non si può permettere su questo fronte di essere superficiale".
Ed è anche per questo motivo che l'Italia ha il dovere di non farsi trovare nei prossimi mesi impreparata perché "ha bisogno di molti miliardi per rafforzare il suo sistema sanitario e i prestiti del Mes dedicati alle spese sanitarie possono aiutare il nostro Paese a trasformare una crisi in una grande opportunità".
Se i soldi dovessero arrivare, dice Speranza, "sappiamo già dove dovremmo indirizzarli: investimenti per i presidi ospedalieri, edilizia sanitaria, rafforzamento della sanita' territoriale, nuove strumentazioni per la diagnostica, sanità digitale, telemedicina, ricerca e non ultimo un settore cruciale per il nostro paese: investimenti per renderlo piu' attraente nell'ottica di diventare un grande hub della farmaceutica". Insomma, "un piano strong".
Ultimo punto: Berlusconi dentro al governo oppure no? "Distinguo i piani", avvisa Speranza che dice di aver "molto apprezzato l'atteggiamento umano e politico avuto da Berlusconi in questi mesi" ma allo stesso tempo, aggiunge, "non vedo i presupposti per un allargamento della maggioranza" perche' maggioranza e opposizione "non possono non riconoscere che su molti temi ci troviamo su sponde opposte con Forza Italia". E chiosa: "Destra e sinistra a mio modo di vedere, esistono ancora".